Noi non dimentichiamo, noi non perdoniamo

Non so se quel Mario Draghi, che in America è stato riconosciuto come lo statista dell’anno ricevendo il “World Statesman Award 2022”, è lo stesso che ha superato Giuseppe Conte nell’adozione delle più odiose misure liberticide nella lotta al Coronavirus. Poiché se lo fosse, da cittadino della Repubblica italiana mi sentirei abbastanza preso in giro.

A tal proposito, vorrei che qualcuno informasse il presidente Joe Biden, il quale ha elogiato l’ex governatore della Banca centrale europea, considerandolo “una voce potente nel promuovere la tolleranza e la giustizia”, che questo campione della democrazia ha consentito che si applicasse un vergognoso lasciapassare sanitario in stile sovietico, obbligando di fatto l’intera popolazione a vaccinarsi per non restare segregata in casa, perdendo in molti casi il posto di lavoro. Un poderoso difensore della Costituzione che ha giustificato misure senza eguali nel mondo occidentale, con argomentazioni prive di alcun riscontro fattuale. Come quando disse, in diretta televisiva, che chi non si vaccina muore e fa morire il prossimo. Tutto ciò sulla base di un virus a bassa letalità, che persino nella sua versione più aggressiva non ha mai rappresentato un serio problema per le persone immunocompetenti.

In tal senso, illustre Mario Draghi, in attesa che si riesca ad analizzare retrospettivamente la follia sanitaria, durata oltre due anni, che ha massacrato la nostra economia, la nostra socialità e la nostra salute psichica, non possiamo che salutarla con alcune parole del movimento Anonymous: noi non dimentichiamo, noi non perdoniamo.

Aggiornato il 23 settembre 2022 alle ore 10:34