Politica o pettegolezzo

sabato 19 novembre 2022


Questa è stata la settimana del debutto di Giorgia Meloni, capo del Governo italiano, sulla scena internazionale. La Conferenza sul cambiamento climatico tra i contraenti dell’accordo di Parigi si è svolta a Sharm el-Sheik, in Egitto. Poi il G20 a Bali, in Indonesia. Formula pensata, a suo tempo, per governare il globalismo, oggi, a causa soprattutto dell’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, risolta in un tentativo di gestione di una nuova cortina di ferro. Secondo i geopolitici della rivista Limes, addirittura “di acciaio”. Principalmente due le capo di Governo donne, Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen. Nella lotta ai cambiamenti climatici, Giorgia Meloni ha sottolineato come l’Italia abbia triplicato il suo impegno, con lo stanziamento di 1,4 miliardi di dollari per i prossimi 5 anni, anche se “non possiamo nascondere come le nazioni più impegnate su questi obiettivi rischino di pagare un prezzo in luogo dei responsabili della maggiore emissione di gas a effetto serra”. Quindi, ha affermato: “Servono ulteriori misure per superare questo disequilibrio, altrimenti i nostri sforzi saranno vani e conferenze come queste rischiano di non produrre i risultati che la storia si aspetta da noi. Lo dobbiamo alle generazioni future”.

Per quanto attiene al G20 di Bali, con la violenta aggressione russa all’Ucraina in corso, c’era la questione complessa della guerra. “Non si poteva fingere di non vedere quello che sta accadendo”, ha detto Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa al termine del G20: “La situazione era molto complessa, c’erano gli ingredienti perché tutto si traducesse in un fallimento, ma invece è stato un successo. Esso è rappresentato dal negoziato sul grano, un punto che io stessa ho sottolineato e che ha raccolto il sostegno di tutti i leader, Russia compresa”. “Sulla vicenda Ucraina tutti ci rendiamo conto che si deve lavorare ad una soluzione alla crisi, ma non si può prescindere dalla volontà della nazione aggredita. Speriamo di trovare un accordo con Zelensky per uscire dal conflitto nel minor tempo possibile”. Giorgia Meloni confessò di non essere riuscita a organizzare tutti i bilaterali chiesti con l’Italia. Solo, però, l’elevato numero delle richieste testimonia l’idea, ormai diffusa nella comunità internazionale, di un governo solido, stabile, che dà una proiezione di lungo periodo e che rende più facile immaginare l’Italia come fondamentale per le relazioni: “L’Italia è stata protagonista del G20.

Intorno a noi c’è stata molta attenzione e curiosità, sicuramente anche perché l’Italia è una nazione con un capo di governo donna. Ce ne erano 4 su 41 partecipanti totali. Sul tema della parità – ha aggiunto – la nostra nazione era un fanalino di coda, ora siamo all’avanguardia, ed è un elemento che fa piacere”. Quanto ai bilaterali, c’è stato un lungo e molto cordiale colloquio col presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, col quale si è parlato di energia. Gli Stati Uniti garantiscono la loro disponibilità a aumentare le forniture di gas, anche se bisognerà ragionare dei prezzi. Poi il bilaterale col premier indiano Narendra Modi. L’indiano e Giorgia Meloni hanno discusso dell’approfondimento della cooperazione bilaterale in vari settori, tra cui il commercio e gli investimenti, e dei legami fra le due Nazioni. I due capi di governo hanno avuto uno scambio di vedute sulla stabilità dell’Indo-Pacifico, sulla guerra di aggressione russa all’Ucraina e sulle sue ripercussioni, in particolare sul fronte della sicurezza alimentare ed energetica.

Giorgia Meloni ha avuto un bilaterale anche col primo ministro canadese, Justin Trudeau. Lo scambio si è concentrato sugli ultimi avvenimenti in Polonia collegati all’aggressione russa all’Ucraina e sulle relazioni transatlantiche. È stato confermato il comune sostegno all’Ucraina, e l’impegno sulla transizione climatica, per la ripresa economica, e per il rafforzamento del ruolo delle donne nella società. La presidente del Consiglio si è soffermata sull’importanza delle relazioni commerciali con il Canada, che si sviluppano nel quadro dell’accordo di partenariato strategico. Infine s’è persino avuto un incontro bilaterale tra Giorgia Meloni e il leader comunista cinese Xi Jinping, malgrado le dichiarazioni passate a favore della Repubblica di Cina in Taiwan e il Dalai Lama. E le opposizioni in Italia? Taciturne su tutta la linea, hanno spettegolato perché la madre s’è portata con sé la bambina. Questa è, ormai, la profonda dimensione politica della sinistra in Italia!


di Riccardo Scarpa