Spira il vento dell’intolleranza

Tira veramente una brutta aria in Italia. Soprattutto a partire dalla vicenda ancora tutta da decodificare del Covid-19, da tempo spira un preoccupante vento di intolleranza. E se durante la strana pandemia a relativa bassa letalità, spacciata per la peste del terzo millennio, imperversava un clima terroristico e terrorizzante che ha letteralmente annichilito il già scarso dissenso, oggi una condizione analoga, seppur senza lockdown, green pass, coprifuoco ed altre orrende misure liberticide – almeno per ora – si sta ricreando con un altro presunto allarme, anch’esso tutto da decodificare: quello legato al supposto cambiamento climatico.

Tema quest’ultimo che sembra stare particolarmente a cuore ad una sinistra cronicamente a corto di idee e che, proprio sul piano della citata intolleranza, ha già partorito i primi mostri della ragione. Su tutti l’invereconda proposta del verde Angelo Bonelli, secondo il quale occorrerebbe introdurre nel nostro ordinamento il reato di negazionismo climatico. Una misura degna di un regime dittatoriale che solo a pensarla fa accapponare la pelle.

Ma anche a destra non si scherza, visto che il forzista Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministro con delega all’informazione e all’editoria, ha fatto approvare un Dpcm che introduce il Garante contro le cosiddette fake news per le agenzie di stampa di rilevanza nazionale.

Insomma, tutto sembra convergere verso una direzione opposta a quel libero scambio di idee e di opinioni, anche le più astruse, che rappresenta il sale di una democrazia matura.

Invece, tra la crocifissione figurata di chi si è a lungo opposto alle misure anti-Covid – la maggioranza delle quali si sono poi rivelate inutili e spesso controproducenti – che si vorrebbe perpetuare ai danni degli “eretici” del climatismo, e le manie di controllo nei riguardi dell’informazione presente in modo trasversale nella politica italiana (si ricorderà la famosa task-force contro le fake news sul coronavirus del predecessore di Barachini, il dem Andrea Martella), il sistema sembra viaggiare spedito verso qualcosa di molto diverso rispetto ad un accettabile modello di una democrazia liberale.

Aggiornato il 01 agosto 2023 alle ore 11:11