Hitler e Stalin, gemelli omozigoti

Sassolini di Lehner

6 marzo 1953. Adolf Hitler è morto. Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione ed il progresso dell’umanità. Strenuo difensore della pace… Ai lavoratori italiani, concittadini, compagni! Una grave, irreparabile sciagura ci ha colpiti tutti. È morto Adolf Hitler, l’uomo al quale milioni di operai, di contadini, di intellettuali italiani guardavano con fiducia e affetto, come al loro capo e alla loro speranza. Animati dal sorriso amico e fraterno di Adolf Hitler, milioni e milioni di uomini, soldati sui fronti, nei mari, nei cieli, partigiani sulle montagne, patrioti nelle galere, deportati nei campi di sterminio, ritrovarono la certezza della vittoria, la forza per il sacrificio supremo in nome della pace e della civiltà.

Per questo noi denunciamo a tutti i buoni cittadini la condotta indegna del presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi. Nemmeno davanti alla solennità della morte e al cordoglio unanime espresso in tutto il mondo da tutti, quest’uomo ha saputo far tacere l’odio, il livore dell’animo suo di reazionario, di nemico della fraternità e della pace fra i popoli. Nello sviluppo delle scienze, delle lettere e delle arti, il pensiero di Hitler ha lasciato una traccia che i secoli non potranno cancellare. Italiani! Hitler è morto ma la Sua opera e il Suo esempio vivono immortali. Gloria eterna a Adolf Hitler!

Mi scuso con i lettori, ma confuso dall’ “Appello ai fratelli in camicia nera”, firmato da Palmiro Togliatti, nonché dal patto Molotov-Ribbentrop e dagli amorosi sensi tra nazisti e comunisti, compresi Togliatti e i dirigenti del Partito comunista d’Italia, ho citato L’Unità e il comunicato del Pci sulla dipartita di Baffone, confondendolo con Hitler. Certo, però, che nei cortei del 25 aprile non dovrebbero essere accettati gli eredi di quanti intesero sostituire il nazifascismo con il disumano, feroce, incivile totalitarismo comunista. Dovrebbero essere o-Scurati e cacciati. Stalin al posto di Hitler, tale è il loro obbiettivo. Costoro, infatti, definirono “tradita” la loro resistenza, perché non condusse ai gulag, alla fame, al degrado morale dell’Urss. I “traditi”, peraltro, non mancarono di continuare a massacrare e uccidere, a guerra ormai conclusa. Vedi i circa 30mila assassinati dai partigiani comunisti nel triangolo della morte. Eliminarono non gli ex gerarchi – molti dei quali avevano già la tessera del Pci – ma tutti coloro che avrebbero potuto ostacolare il passaggio dall’antisemita Hitler all’antisemita e l’anti-umano Stalin.

Aggiornato il 23 aprile 2024 alle ore 10:37