gnorare la campagna elettorale purtroppo
non si può, a meno di andare a vivere in
un’isola deserta. Non chiedetemi di fare ester-
nazioni perché sinceramente quando vedo il
proliferare di liste e listarelle, quando vedo
la pelata di Bersani o la listuccia rachitica e
grigiastra di un Monti che si è tolto il loden
per cinguettare sul web, quando vedo i capelli
incatramati con asfaltatura di Berlusconi, sto
male. Ora si sono aggiunte la marcia del
Quarto Stato di Ingroia il magistrato che non
si è ancora dimesso dalla magistratura. Ha
raccolto dietro di sé una serie di togati che
da grandi vogliono fare i politici: il già col-
laudato Di Pietro, De Magistris: tutti in salita
(come si dice ora) per la
politica. Chissà mai...Per
aspera ad astra. Ci sono
due parole ricorrenti che
mi hanno colpito in que-
sta campagna: società ci-
vile e civica (lista civica di
qua, lista civica di là). Tut-
ti, in quest’affanosa Fiera
delle Vanità-Volgarità rin-
corrono la cosiddetta “so-
cietà civile”. Intanto in
nome di questa, si ricicla-
no politicastri di vecchia
data, che ovviamente rap-
presentano lo “zoccolo
duro” di voti e clientele. Il tutto, mescolato
a qualche faccia giovane meno nota. “Siam
mica qua a smacchiar giaguari”, dice Cula-
tello Bersani che sceglie di proposito un re-
gistro comunicativo da...bettola, da pacche
sulle spalle col vicino di partita a carte. Ma
dietro a quella falsa bonomia si nasconde un
I
uomo zelantemente obbediente e prono ai
poteri forti. Tanto per non farsi mancare di
nulla c’è pure Gatto Silvestro con l’orecchino.
Mai con Monti, mai con Casini, dice infatti
Nicki Vendola del Sel. Mai con Vendola, re-
plica CaltaCasini. Transeat per il povero Fini,
dato che anche andando in pellegrinaggio a
Monti-Goldman, c’est Finì. Vuoi scommettere
che per uno strapuntino in più saranno ob-
bligati a fare tutti quanti comunella? E del
resto la profezia di Crédit Suisse è stata chia-
ra: vincerà Bersani per allearsi con Monti.
Perciò - tié - beccatevi anche uno sVendola
bandiera bianca, quale insignificante grega-
riuccio di un’accozzaglia già benedetta dalle
banche d’affari interna-
zionali. Mai con Bersani
lo dice pure Ingroia. Vuoi
scommettere però che se
il Priapo di Arcore au-
menta i suoi suffragi con
la Lega Ingroia dovrà in-
groiare il rospo calvo di
Bettola? Beh, dopotutto
è sempre meglio dei ser-
penti nella giungla del
Guatemala.Il Carnevale
elettorale di febbraio sta
già allestendo i suoi gre-
miti carri allegorici di
macchiette, nanerottoli,
bambole, giaguari, golpisti gesuitici che da
gabellieri si improvvisano tagliatori di tasse
(oltre che di teste), manettari giustizialisti,
politici che fanno i comici involontari, comici
volontari che fanno i politici involontari. Ven-
ghino signori, venghino!
sauraplesio.blogspot.it
a campagna elettorale, sia pure in forma
ufficiosa, è ormai iniziata e tutti i leader
dei vari partiti, coalizioni, movimenti e for-
mazioni varie si stanno dando un gran daf-
fare per cercare di arraffare qualche voto.
Interviste a giornali, comparsate varie in
televisione, messaggi su Twitter, Facebook
ed eventuali altri social network sono ormai
all’ordine del giorno, non sempre con l’at-
teso successo.
Da questi primi assaggi va detto since-
ramente che, malgrado tutti si proclamino
esponenti del “nuovo” (anche se sono in
politica da venti o trent’anni, qualcuno ad-
dirittura da quaranta) di nuovo finora non
si è visto nulla o ben po-
co. I programmi sono gli
stessi da decenni (...):
meno tasse, grande inte-
resse per i giovani, le
donne, la famiglia, rifor-
me (quali?), aggiorna-
mento della Costituzio-
ne, più lavoro, più
progresso economico,
più solidarietà e socialità,
far pagare ai ricchi la
colpa di avere quattrini,
anche se onestamente e
regolarmente accumulati.
(...) Comunque nulla di
veramente nuovo sotto il sole. Ciò che in-
vece può divertire sono alcune uscite infelici
o semplicemente comiche dei protagonisti
dello show. Il professor Mario Monti ha
dichiarato in una intervista che il pensiero
che occupa di più la sua mente è lo spread.
Questa affermazione suscita in noi un dub-
L
bio. Si tratta forse del pensiero del suo ni-
potino, che come ha spiritosamente (?) pre-
cisato in una precedente occasione è così
soprannominato dai suoi compagni? Op-
pure si riferisce ad un altro spread, quello
che in tutti i sondaggi separa la sua vario-
pinta compagine dal suo principale avver-
sario dichiarato, il centrodestra? Se questa
è la vera sua preoccupazione, con i poteri
taumaturgici di cui spesso si è vantato e che
hanno così significativamente ridotto l’altro
spread non dovrebbe aver problemi non
solo a ridurlo, ma addirittura ad azzerarlo
e ad invertirne il segno. Un altro bizzarro
elemento sta animando il panorama elet-
torale. Fini, di cui è noto
l’attaccamento alla paro-
la data, la fedeltà all’opi-
nione dei cittadini che l’-
hanno eletto, la sincerità
disarmante in ogni occa-
sione, politica od immo-
biliare che sia, esige da
coloro che verranno can-
didati nelle sue liste l’im-
pegno scritto a lasciare
l’incarico qualora doves-
sero decidere, una volta
eletti, di cambiare casac-
ca. A prescindere da ogni
considerazione d’altro
genere, stupisce che il Presidente della Ca-
mera pensi di far sottoscrivere ai propri
eventuali parlamentari un impegno in con-
trasto con la Costituzione, che libera da
ogni vincolo di mandato gli eletti.
IL BERTOLDO
mangoditreviso.blogspot.it
In campagna elettorale
assieme ai soliti arcinoti
Di nuovo non si è visto
nulla. I programmi sono
gli stessi da decenni:
le tasse, i giovani,
le donne, la famiglia,
le riforme, la solidarietà,
e il far pagare ai ricchi
la colpa di avere soldi
Le bambole, i giaguari
i golpisti e i manettari
Tutti rincorrono
la società civile. In nome
di questa si riciclano
politicastri di vecchia
data, zoccolo duro
di voti e clientele. Il tutto
mescolato a qualche
faccia meno nota
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MARTEDÌ 22 GENNAIO 2013
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