Mehriban Aliyeva:   un modello di impegno

Mehriban Aliyeva, molto amata dal popolo azerbaigiano, è stata nominata recentemente primo vice presidente della Repubblica del Paese del Caucaso. Conosciuta fino a oggi principalmente come “First lady” dell’Azerbaigian, Mehriban Aliyeva ha sempre avuto un ruolo di rilievo nella politica del Paese - cerniera tra Asia e Europa, dove per la prima volta nell’Oriente musulmano le donne hanno ricevuto il diritto di suffragio nel 1918.

L’intelligenza della signora Aliyeva, messa al servizio del suo popolo e soprattutto delle donne, è sempre stata evidente. Medico di professione e PhD, Mehriban Aliyeva è parlamentare dal 2005, vicepresidente del Partito del Nuovo Azerbaigian, ambasciatrice di buona volontà dell’Unesco e dell’Isesco (Organizzazione per la scienza, la cultura e l’educazione islamica) ed è attiva anche nel mondo sportivo. Infatti, dal 2002 è al vertice della federazione di ginnastica. È stata presidente del Comitato organizzativo dei primi Giochi europei di Baku, svoltisi con grande successo nella capitale dell’Azerbaigian nel 2015.

Inoltre, i prossimi Giochi di Solidarietà Islamica che si terranno a Baku nel prossimo giugno, sono in corso di organizzazione sotto la sua guida. Per la promozione dei valori olimpici ha ricevuto l’onorificenza “Olimpic Excellence” da parte dell’Accademia Internazionale Olimpica. Mehriban Aliyeva è anche presidente della Fondazione Heydar Aliyev, costituita in base alla volontà della nazione di esprimere la propria stima per la memoria di Heydar Aliyev, ex Presidente della Repubblica e leader nazionale. La Fondazione partecipa attivamente nella costruzione di una nuova società e contribuisce allo sviluppo sociale ed economico del Paese, mediante l’attuazione di vari progetti nell’ambito di istruzione, salute pubblica, cultura, sport, scienza e tecnologia, ambiente e sociale, ecc.. Questa Fondazione è molto conosciuta anche dalla Santa Sede e in Italia, per le sue opere di recupero e valorizzazione delle nostre bellezze culturali. L’inizio della collaborazione tra la Fondazione e la Santa Sede risale al 22 giugno del 2012, quando nella sede del Pontificio Consiglio della Cultura, fu firmata una convenzione tra la Fondazione Heydar Aliyev e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, riguardante una sovvenzione che ha permesso alla Santa Sede di restaurare un cospicuo numero di cubicoli dipinti delle catacombe romane dei Santi Marcellino e Pietro sulla via Casilina. La Aliyeva è stata ricevuta nel 2015 da Papa Francesco, come riconoscimento importante da parte della Santa Sede per i lavori svolti dalla Fondazione Aliyev, così come per il modello di multiculturalismo dell’Azerbaigian e per il ruolo di questo Paese al dialogo interculturale e interconfessionale. Grazie al lavoro della Fondazione abbiamo assistito per la prima volta al sostegno di un Paese musulmano, ma istituzionalmente laico, nel recuperare e valorizzare monumenti cristiani. La Fondazione Heydar Aliyev ha contribuito economicamente al restauro degli affreschi del Buon Pastore, di Orfeo, di Noè e della “casta Susanna” nelle catacombe romane dei Santi Pietro e Marcellino ed è in corso la realizzazione di nuovi progetti.

Inoltre, i vari eventi culturali organizzati dalla Fondazione in numerose città italiane, con la partecipazione di Mehriban Aliyeva, sono stati molto importanti nel far conoscere il ricco patrimonio storico-artistico di questo Paese amico dell’Italia, così come per avvicinare i due popoli tramite cultura, arte e musica. Pensando alla situazione e alla politica estera di numerosi Paesi vicini geografici all’Azerbaigian, possiamo affermare che dal modello multiculturale azerbaigiano c’è solo da restare stupiti e conseguentemente comprendere meglio l’importanza internazionale di tale regione.

La nomina della Aliyeva a primo vicepresidente dell’Azerbaigian conferma anche l’attenzione che il Paese riserva al ruolo delle donne, e può essere guardato solo con interesse e ammirazione, certi che potrà offrire alle donne del suo Paese, e non solo, un modello di impegno, affidabilità e professionalità. Siamo convinti che questa nomina darà un’ulteriore impulso al processo di crescita e sviluppo dell’Azerbaigian, così come al rafforzamento degli ottimi rapporti di questo Paese del Caucaso sia con l’Italia che con la Santa Sede.

(*) Presidente dell’associazione “Amici dell’Azerbaigian Centro Sud Italia”

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:03