Zarif sotto sanzioni degli Usa

L’Amministrazione degli Stati Uniti, Dipartimento del Tesoro, ha annunciato sanzioni contro il ministro del regime iraniano Mohammad Javad Zarif, in quanto “ha agito o preteso di agire, direttamente o indirettamente, per conto del leader supremo della Repubblica islamica”. Steve Munchin, il segretario del Tesoro, ha dichiarato che “Zarif attua la sconsiderata agenda del leader supremo iraniano ed è la voce principale del regime nel mondo”. Ali Khamenei, leader supremo del regime e il suo Ufficio sono sotto sanzioni dal 25 giugno 2019.

Il ministro della teocrazia iraniana per tutta risposta con un tweet ha detto di non avere né proprietà né interessi fuori dall’Iran. Questa dichiarazione di un ministro di un Stato descrive meglio di ogni altra spiegazione come un regime ricattatore intende e pratica la politica; affari personali! Al ridicolo Zarif sembra opportuno sottolineare i propri interessi. Zarif ha anche dichiarato che “il motivo per cui gli Usa hanno segnalato me è che sono il principale portavoce dell’Iran”. Questo ministro, figlio di una becera e fallimentare politica di appeasement, s’illude di trovarsi ancora nel passato dove il suo regime oppressore veniva confuso con il popolo oppresso dell’Iran ed i governi occidentale e la sua stampa libera quasi all’unisono lo approvavano. Chi non è stato sordo, muto e cieco poteva vedere che il popolo iraniano è l’antitesi della dittatura teocratica al potere. Poteva non credere e non alimentare il finto balletto di “moderati” contro “oltranzisti”. Poteva. Poteva non escludere la materia dei Diritti Umani dai protocolli degli incontri con gli uomini del regime. I governi occidentali potevano non farsi complici dell’immane sofferenza del popolo iraniano. Potevano non consentire che il regime aggressivo iraniano diventasse il pericolo più grande per la Regione. Potevano. Bastava rispettare i propri valori di libertà e democrazia, ammesso che reputino ancora i loro valori.

Il presidente del regime, Hassan Rouhani, ha definito il comportamento degli americani come infantile e ha dichiarato che “gli americani hanno paura delle interviste rilasciate da Zarif”. Ecco un presidente al potere ed un ministro indegni di un paese con una cultura millenaria e sistemi di potere efficaci già venticinque secoli fa. Ecco questi sono uomini che rappresentano un regime che ha distrutto un Paese e incendiato una Regione.

La Commissione europea s’è dichiarata “rammaricata” della decisione degli Usa. Pare che la politica estera dell’Ue si riduca solo a sostenere la dittatura teocratica di Teheran e nient’altro.

Il regime iraniano è illegittimo e opprime violentemente il suo popolo. Se è durato quattro decenni è grazie anche ai sostegni internazionali che l’hanno incitato nel proseguire la sua politica espansiva. All’apice della politica di appeasement durante la presidenza di Obama, i 5+1 hanno sì condizionato e ritardato la produzione delle armi nucleari, ma con una meccanica compensazione il regime iraniano ha aumentato la sua presenza terroristica in tutta la Regione, in particolare in Siria. Il regime teocratico iraniano è illegittimo, abbattere un tale regime non soltanto è il diritto del suo popolo ma è un dovere per ogni democratico. Sostenere un siffatto regime con qualsiasi alibi è disonorevole.

Aggiornato il 02 agosto 2019 alle ore 13:22