L’Iran, il contagio e le manovre geopolitiche

Estremamente imbarazzante per la comunità internazionale è il comportamento che le autorità iraniane continuano ad avere nella propria visione degli esteri e nell’esercizio della repressione interna.

Nuove notizie giungono sulla compagnia di Stato aerea iraniana, IranAir, sanzionata dagli Stati Uniti e inserita nella lista delle aziende su cui sono previste sanzioni per chiunque vi faccia affari, e che continua ad operare tra Teheran, Rimini e Pescara. Oltre a violare le sanzioni, espone i passeggeri, il personale di bordo e di terra, le società aeroportuali e i due Paesi ad un rischio costante di diffusione e contagio da coronavirus.

L’epidemia in Iran è nascosta e fuori controllo. Alcune recenti dichiarazioni dell’Ambasciatore, già ministro degli Esteri, Giulio Terzi sulla problematica, riflettono bene la gravità di ciò che sta accadendo: “È stata per me una scoperta agghiacciante: navigando su Internet, sui siti ufficiali che registrano i movimenti di aerei a livello internazionale e soprattutto gli scali in alcuni aeroporti italiani, in particolare nell’aeroporto di Pescara e in quello di Rimini, si può vedere che ancora negli ultimi giorni, esattamente mercoledì 11 e sabato 14 marzo, Iran Air va avanti e indietro, fa scali tecnici in continuazione senza nessuna restrizione dalle autorità italiane. Questo è sconvolgente, dal punto di vista dell’epidemia da coronavirus e non solo”.

La denuncia lanciata dal diplomatico è stata subito condivisa dagli esponenti del Partito Radicale Transnazionale, che l’hanno rilanciata in Rete e tramite social network. In Iran la situazione appare molto critica, ma le notizie rilasciate dalle autorità non sono chiare e trasparenti. Alcune immagini satellitari ottenute e pubblicate dalla Cnn il 13 marzo mostrano che le autorità iraniane hanno dato disposizioni di ampliare rapidamente un importante cimitero di Qom, l’area più colpita dal nuovo focolaio di coronavirus del Paese.

L’Iran ha riportato almeno 10.075 casi confermati di coronavirus e 429 decessi. E’ il terzo numero più alto di casi dopo la Cina e l’Italia. Le immagini satellitari, scattate il primo e l’otto marzo, pubblicate da Maxar Technologies, sembrano mostrare un aumento delle attività all’interno del cimitero Behesht-e Masoumeh di Qom. Altre immagini video provenienti da un obitorio iraniano mostrano decine di corpi avvolti in sacchi neri sul pavimento, con lavoratori in abiti protettivi e mascherine. Il governo iraniano scarica le responsabilità sugli Stati Uniti. Parlando a Washington alla Commissione per gli Stanziamenti della Camera dei Rappresentanti l’11 marzo, il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Steven Mnuchin ha dichiarato che le sanzioni all’Iran non impediscono il flusso di aiuti umanitari per contrastare l’epidemia di coronavirus in Iran. Gran Bretagna, Francia e Germania hanno offerto all’Iran un pacchetto di supporto materiale e finanziario per combattere la rapida diffusione il 3 marzo e hanno concordato aiuti per 5 milioni di euro.

Inoltre, l’11 marzo anche l’Azerbaigian ha annunciato lo stanziamento di 5 milioni di dollari. Ma il Paese sciita continua ad accusare gli Usa.

Il portavoce del Ministero degli Esteri Abbas Mousavi ha ribadito che le sanzioni statunitensi non consentono l’importazione di prodotti umanitari. A febbraio è entrato in vigore un nuovo meccanismo di pagamento svizzero noto come Accordo Commerciale Umanitario svizzero per consentire l’invio di cibo, medicine e altri aiuti umanitari in Iran senza inciampare sulle sanzioni statunitensi.

Sono innumerevoli i protagonisti della comunità internazionale che ritengono che l’Iran stia sfruttando la situazione per acuire l’odio interno verso l’Occidente e in molti si chiedono che fine facciano davvero i fondi inviati in Iran.

Aggiornato il 17 marzo 2020 alle ore 11:59