Gaza: la guerra non si ferma

Non cessano le ostilità. Nella notte scorsa sono stati lanciati – da Gaza verso Israele – 130 razzi, molti dei quali sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. Più di venti sono ricaduti nel territorio di Gaza, come riferito da un portavoce militare. Nel frattempo, l’esercito ha risposto andando a colpire 600 obiettivi militari della Striscia, tra i quali un tunnel di Hamas, centri di comando e infrastrutture.

Morti e feriti

Il ministero della Sanità di Hamas ha stilato il bollettino: dall’inizio degli scontri sono 83 i palestinesi uccisi a Gaza, 500 i feriti. Fra le vittime anche 17 bambini e sette donne. Da par sua, il portavoce israeliano ha evidenziato che ci sono “decine di terroristi” morti a Gaza. In più sono almeno venti le persone ferite negli scontri avvenuti nella notte tra arabi ed ebrei nella città israeliana a etnia mista di Lod, dove era stato dichiarato lo stato di emergenza: lo hanno detto i funzionari dell’ospedale di Assaf Harofeh al Times of Israel. Al nosocomio è giunta in condizioni gravi una donna incinta alla trentanovesima settimana.

Lanci da Gaza

Sono ripresi lanci da Gaza in direzione di Sderot, vicina città israeliana e dei villaggi agricoli della zona. La gente è stata costretta a rintanarsi nei rifugi. Ad Haifa gli arabi hanno dato alle fiamme le auto in sosta davanti a un edificio dove risiedono ebrei ortodossi: il bilancio è di sessanta intossicati.

La preghiera dei fedeli

Per la cerimonia di Id al-Fitr, festa religiosa per il termine del Ramadan, circa 100mila fedeli hanno pregato sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Lo ha detto l’agenzia Maan, che ha puntualizzato come il raduno si sia svolto nonostante le restrizioni imposte dalle “dalle forze di occupazione israeliane”.

Ingresso via terra a Gaza: i piani

Hidai Zilberman, portavoce militare citato da Times of Israel, ha parlato di piani per un eventuale ingresso via terra a Gaza che verranno illustrati al Comando generale dell’esercito per l’approvazione. I piani, in caso di “disco verde”, verranno sottoposti, ha aggiunto Zilberman, all’esame della leadership politica. Da evidenziare come l’esercito in questi giorni abbia rinforzato lo schieramento attorno alla Striscia. Al momento, come detto, nessuna decisione di procedere con un possibile ingresso a Gaza è stata presa. Sempre Zilberman, alla radio pubblica Kan, ha notato: “Chiunque a Gaza impugna un’arma è per noi passibile di morte. Finora ne abbiamo neutralizzati 60-70, forse anche 80”. E poi: “Intanto teniamo il piede sull’acceleratore. Le capacità offensive di Hamas sono già calate del 25 per cento e nel prossimo futuro saranno dimezzate”.

Le parole di Joe Biden

Il conflitto, pertanto, non si ferma. Anzi, allarga le maglie visto che lo Stato ebraico ha intenzione di andare avanti “fino a quando sarà necessario”. Joe Biden, presidente degli Usa, ha detto: “Israele ha il diritto di difendersi”. Inoltre, ha avuto un colloquio telefonico con Benjamin Netanyahu, premier israeliano, dove ha lanciato un appello per ripristinare la calma in tempi rapidi. Gli Usa, per la cronaca, hanno mandato nella regione l’inviato per il conflitto israelo-palestinese, Hady Amr: l’obiettivo è incontrare le parti e cercare una de-escalation.

Scuole chiuse e aperture negozi limitate

Il Comando del Fronte Interno ha deciso di chiudere le scuole del centro e del sud di Israele per tutta la settimana. Limitate le aperture dei negozi che non hanno un accesso diretto ai rifugi.

Aggiornato il 13 maggio 2021 alle ore 13:23