La conferenza internazionale di Tashkent sul futuro dell’Asia centrale

Il presidente dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, ha lanciato un’importante iniziativa di analisi geo-strategica per il futuro del Centro Asia e per le prospettive sociali ed economiche di Tashkent. Si svolgerà nella capitale uzbeka, il 15 e il 16 luglio 2021, una Conferenza internazionale di alto livello dedicata alle “Prospettive future dell’Asia centrale e meridionale: la connettività regionale tra sfide e opportunità”. La conferenza internazionale vuole essere una vera piattaforma politica regionale aperta alla discussione tra i vari attori locali sulle sfide future da intraprendere per concretizzare successi economici, sociali, politici e far crescere l’intera regione. L’idea è quella di approfondire le sinergie e le metamorfosi attuali della cooperazione economica in Asia centrale, evidenziando le circostanze favorevoli di crescita dai trasporti alla logistica, senza dimenticare energia, commercio, industria, investimenti, tecnologia e un nuovo approccio umanitario alle problematiche locali e globali.

Alla conferenza parteciperanno più di 250 autorevoli relatori provenienti da oltre quaranta Paesi, con una nutrita presenza di autorevoli membri di organizzazioni internazionali che lavorano per lo sviluppo economico, sociale e politico. Prevista la partecipazione ai lavori anche del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e del presidente della Repubblica dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev, nonché di capi di Stato, rappresentanti esteri e ministri degli affari esteri che si confronteranno anche con i responsabili delle organizzazioni finanziarie provenienti da tutto il mondo. I lavori vertono e trovano confronto dall’analisi attuale della cooperazione nell’Asia centrale e meridionale, con la finalità di valorizzare gli esempi di cooperazione internazionale di successo, i promettenti progetti infrastrutturali regionali e le nuove opportunità di interconnessione. Focus particolarmente importanti saranno quelli dello sviluppo regionale dei trasporti e delle comunicazioni, la cooperazione con le istituzioni finanziarie e di investimento estere, la conservazione e la promozione del patrimonio storico e culturale dell’Asia centrale e meridionale e la sicurezza delle infrastrutture transfrontaliere.

Una cooperazione che si estende, intreccia e fortifica in numerosi aspetti economici, infrastrutturali, tematiche climatiche e che vede un particolare attivismo dell’Uzbekistan nel voler intraprendere sinergie commerciali. L’Uzbekistan è il Paese più popoloso dell’Asia centrale e nella sua lunga permanenza al potere l’ex presidente Karimov è riuscito a mantenere un sostanziale equilibrio nei rapporti con i principali protagonisti sulla scena internazionale. Il suo successore, il presidente Mirziyoyev, ha ripreso i tradizionali principi della politica estera uzbeka riuscendo a rilanciare il protagonismo del Paese nell’intera regione centroasiatica con un dinamismo senza precedenti. Il perseguimento della pace e la risoluzione delle controversie attraverso il dialogo, il rispetto del diritto internazionale, la non interferenza negli affari interni di altri Stati, l’inviolabilità delle frontiere, l’equidistanza da ogni alleanza politica e militare e la non presenza di alcuna base militare straniera sul territorio uzbeko sono i pilastri della politica estera dell’Uzbekistan. Il Paese punta a rafforzare il dialogo, la cooperazione economica e politica con i Paesi limitrofi, soprattutto Tajikistan e Kyrgyzstan ma meritano estrema attenzione anche le visite del presidente in Turkmenistan ed in Kazakistan.

Aggiornato il 07 luglio 2021 alle ore 11:43