L’abbraccio tra l’atleta israeliana e quella saudita: una bellissima pagina di storia

Il grande Begin sosteneva che il suo sogno sarebbe stato quello di vedere confrontarsi gli israeliani e gli arabi in una competizione sportiva. Il sogno è divenuto realtà. L’atleta israeliana e saudita si abbracciano dopo aver gareggiato. Una pagina di storia. Scritta con lettere d’oro. Dopo decenni di isolamento lo Stato ebraico sembra essere, grazie alla politica illuminata di una fetta del mondo arabo, parte integrante del Medio Oriente. I cinesi dicono: meglio vedere una volta che sentire cento volte. Sono i gesti che cambiano il corso degli eventi. Non lo cambiano le grandi declamazioni verbali o i buoni intenti. Gli Accordi di Abramo sono ancora oggi il viatico di una pace stabile nella regione e la premessa per una cooperazione tra i popoli del vicino Oriente. In questo Donald Trump ha avuto ragione e gli altri hanno avuto torto.

In questo contesto la decisione demenziale dell’atleta algerino, cittadino di uno Stato violento e repressivo, è stata già dimenticata. Credo però sia giusto, senza incorrere nelle amnesia storica, rendere omaggio a chi ha creduto fin dal primo momento agli accordi con le monarchie del golfo. Benjamin Netanyahu. Oggi Israele ha un nuovo governo ma sarebbe un’ingiustizia non rendere omaggio a chi ha lasciato Israele nel culmine della sua potenza economico-finanziaria e politica. Senza labile tessitura dell’ex premier israeliano l’abbraccio tra l’atleta israeliana e quella saudita non ci sarebbe mai stato. E questi sono i fatti. I fatti separati dai commenti.

Aggiornato il 02 agosto 2021 alle ore 11:37