Dal Marocco alla Corsica: migrazione clandestina con falsi visti

La Corsica ha dato un responsabile contributo nella lotta al traffico dell’immigrazione clandestina. Lunedì 20 settembre è stato comunicato, non senza soddisfazione dei servizi di polizia corsi, che è stata smantellata una sofisticata organizzazione di traffico di migranti, non comuni, dal Marocco verso la Francia. Infatti gli investigatori, con una capillare intercettazione dei “movimenti” di soggetti facenti parte di una rete di trafficanti e loro complici, hanno scoperto che cittadini marocchini usufruivano, pagando 8mila euro, di visti per la Cina o per la Thailandia. La sofisticata “procedura” ha favorito una apparente regolarizzazione della migrazione clandestina ad alcune centinaia di persone, che grazie alla “falsa validità” dei visti forniti ha potuto entrare in Europa. Secondo una fonte della polizia, le indagini della guardia di frontiera corsa sono durate circa tre anni: “Siamo partiti da un clandestino arrestato in Corsica, poi tirando il filo ci siamo imbattuti in una rete con una modalità operativa mai scoperta”.

La particolarità della “questione” è che gli investigatori corsi nell’intercettazione dei responsabili della “rete”, hanno scoperto che i cittadini marocchini controllati erano in possesso di veri e regolari visti apparentemente emessi dalla Thailandia e dalla Cina. Quindi la difficoltà di appurarne l’autenticità era legata a un controllo incrociato con gli uffici preposti al rilascio dei documenti relativi ai permessi di soggiorno. È appunto in Francia che molti ottenevano, pagando, grazie a contatti nella prefettura di Seine-et-Marne, nella regione dell’Île-de-France, dei regolari documenti per espatriare.

Il percorso di questi agiati migranti, molti dei quali giunti in Corsica con qualche migliaio di euro destinati all’acquisto del visto, partiva spesso dall’aeroporto internazionale di Ajaccio Napoleone Bonaparte” con un biglietto destinazione Cina o Thailandia, ma il loro volo si concludeva allo scalo di Francoforte, in Germania, dove chiedevano asilo. Gli investigatori hanno scoperto che, utilizzando questo modus operandi, oltre duecento immigrati clandestini in diciotto mesi sono transitati dal Marocco a Francoforte via Francia. Successivamente, quando hanno lasciato i centri di “detenzione di massa”, conosciuti anche con il nome di “centri di ancoraggio”, voluti dal ministro degli Interni tedesco, Horst Seehofer, si sono diretti verso Italia, Francia e Spagna.

Ha aggiunto la stessa fonte che a seguito delle indagini della Commissione rogatoria di un giudice istruttore di Ajaccio, undici persone sono state fermate; otto di loro, di cui quattro francesi – quattro uomini e quattro donne – sono stati incriminati. Così il Pubblico ministero ha chiesto condanne da tre a otto anni di reclusione contro i dieci principali imputati. Per ragione della sua storia, della sua politica e della posizione geografica, la Corsica ha strette e intense relazioni con la nostra nazione; queste ragioni hanno agevolato la migrazione dalle coste italiane verso le coste corse di un forte numero di immigrati politici ed economici, che hanno influenzato socialmente, culturalmente e politicamente l’isola. Tuttavia, negli anni Sessanta la Corsica si spostò verso una nuova economia: affluirono così nuovi immigrati, in particolare marocchini che operavano prevalentemente come manovali o come braccianti agricoli, oltre a un consistente, ma raramente ricordato, numero di cittadini tedeschi che sono entrati nello strategico settore turistico.

La questione dell’immigrazione resta un argomento delicato, ma è sempre più evidente che il non fenomeno migratorio diventa fenomeno al momento che fattori di interesse economico e sociale subentrano alla naturale tendenza alla dinamica migratoria umana, mostrando le molteplici sfaccettature della galassia del business dei migranti.

Aggiornato il 24 settembre 2021 alle ore 09:30