Carles Puigdemont arrestato e poi liberato in Sardegna

Carles Puigdemont è libero. Per la giudice della Corte d’Appello di Sassari, Plinia Azzena, l’arresto dell’ex presidente della Catalogna non è illegale. Tuttavia, accogliendo anche la richiesta in tal senso della procuratrice generale Gabriella Pintus, la giudice ha stabilito che non c’è motivo di applicare a carico dell’ex presidente della Generalitat de Catalunya alcuna misura cautelare. La vicenda tuttavia non si esaurisce qui, perché resta da stabilire se Puigdemont dovrà essere estradato o meno. Sino a quel momento dovrà rimanere in Sardegna. L’indipendentista catalano era stato arrestato dalla polizia all’aeroporto di Alghero. Sul suo capo pende un mandato di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità spagnole per reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica nazionale. Puigdemont è stato subito trasferito nel carcere di Sassari. Dopo l’arresto, la diplomazia spagnola si è attivata inviando il console onorario di Spagna per le province di Sassari, Nuoro e Oristano, l’avvocato algherese Fabio Bruno, con l’obiettivo di verificare che al leader catalano sia garantito il rispetto delle regole internazionali.

Ad Alghero, unica città italiana di cultura e lingua catalana, il leader indipendentista doveva partecipare ad un incontro con il movimento autonomista sardo ed incontrare il presidente della Regione Christian Solinas, e il presidente del Consiglio regionale Michele Pais. A confermare la notizia, diffusa dai media spagnoli e subito rimbalzata su quelli internazionali, è stato Gonzalo Boy, legale dell’ex presidente della Generalitat de Catalunya. Il 30 ottobre 2017 Puigdemont era espatriato a Bruxelles per sottrarsi all’arresto dopo che la Procura di Madrid aveva accusato di ribellione l’intero esecutivo catalano in seguito al referendum del primo ottobre del 2017 sull’indipendenza di Barcellona. L’ex presidente si era rifiutato di tornare in patria per testimoniare e le autorità spagnole avevano emesso a suo carico un mandato d’arresto europeo che un mese dopo il Tribunale supremo aveva ritirato, consentendo così a Puigdemont di viaggiare per internazionalizzare la sua causa, senza però autorizzarne il rientro in Spagna. A marzo del 2018 le autorità spagnole hanno emanato un nuovo mandato di arresto europeo nei confronti di Puigdemont, fermato in Germania mentre tenta di tornare in Belgio dalla Finlandia. Berlino lo rilascia, ma gli proibisce di lasciare il Paese. A luglio un tribunale locale in Germania si rifiuta di estradare l’ex leader con l’accusa di ribellione e ritira le misure che gravavano su di lui. Puigdemont torna in Belgio. Il 26 maggio 2019 è stato eletto parlamentare europeo ma non ha potuto recarsi a Madrid per ricevere l’investitura ufficiale, pena l’arresto. La Spagna non considera infatti il leader catalano un europarlamentare, quindi non ne riconosce l’immunità che invece gli è stata riconosciuta dall’assemblea di Strasburgo il 2 giugno del 2020.

A marzo del 2021 il Parlamento europeo ha votato a favore della revoca dell’immunità di Puigdemont ed il 30 luglio del 2021 il Tribunale dell’Unione europea ha respinto la richiesta di sospensione della revoca dell’immunità parlamentare all’ex presidente della Catalogna e ai suoi ex ministri Toni Comín e Clara Ponsatí. “Non vi è motivo di ritenere che le autorità giudiziarie belghe o le autorità di un altro Stato membro possano eseguire i mandati d’arresto europei emessi nei confronti dei deputati e consegnarli alle autorità spagnole”, sentenzia il Tribunale dell’Ue. Ora l’arresto in Sardegna. L’avvocato Boye ha scritto su Twitter che il suo assistito è stato ammanettato in base a un ordine di arresto che sarebbe in realtà “sospeso”.

Lo stesso indipendentista catalano ed eurodeputato di JuntsXCat Comin, in una dichiarazione ai microfoni del canale catalano Tv3 ha assicurato che “l’ex presidente Puigdemont sta bene e che ha piena fiducia nell’azione giudiziaria, che annullerà questa detenzione illegale”. Comin ha spiegato che verrà fatto ricorso alla Corte Ue. Lo scorso 30 luglio il tribunale dell’Unione europea aveva confermato la revoca dell’immunità parlamentare per Puigdemont, così come per gli altri indipendentisti catalani Clara Ponsati e lo stesso Comin, rispettivamente ex ministri catalani dell’Educazione e della Salute, ma aveva lasciato aperta la porta ad un nuovo pronunciamento nel caso di detenzione.

“Lo Stato italiano si è dimostrato complice della politica fascista spagnola”. È questo il giudizio di Pays d’Aoste Souverain, formazione indipendentista valdostana, sull’arresto dell’europarlamentare ed ex presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, avvenuto ieri notte in Sardegna. Secondo il responsabile politico di PdAS, Christian Sarteur, “questa azione repressiva non fa che rinforzare la determinazione di tutti i movimenti indipendentisti”.

Aggiornato il 24 settembre 2021 alle ore 17:38