I nuovi investimenti delle compagnie energetiche norvegesi

Le compagnie petrolifere e i distributori di gas della Norvegia hanno annunciato un nuovo piano d’investimenti, da sviluppare nel corso dell’anno 2022, calcolabile intorno ai 18 miliardi di dollari. L’idea è quella di accentuare le ricerche, anche in termini di innovazione e sostenibilità, per superare le problematiche economiche legate all’emergenza sanitaria e utilizzare nel modo migliore gli incentivi fiscali articolati dal governo di Norvegia. Tuttavia, l’annuncio ha suscitato polemiche e proteste da parte delle organizzazioni ambientaliste e dalle forze politiche legate al movimento green. La Norvegia, uno dei Paesi pro capite più ricco al mondo, sta investendo molto nelle nuove opportunità di diversificazione energetica e nella valorizzazione della green economy, ma continua ad essere incisiva e pressante la domanda di combustibili fossili per la crescita dell’economia nazionale e per la competitività sui mercati esteri.

La major petrolifera norvegese, Equinor, ha più che raddoppiato i suoi ricavi nel terzo trimestre del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, grazie all’aumento dei prezzi del gas e all’aumento della domanda di petrolio. Gli utili netti sono saliti a 1,4 miliardi di dollari tra luglio e settembre 2021, secondo i dati elaborati della stessa società. Nonostante la continua crescita delle sue attività petrolifere, il Regno di Norvegia continua con decisione il percorso dalla transizione energetica, con piani di investimento da incrementare fino al 2026.

L’esecutivo di Oslo guarda all’eolico offshore ad ampio raggio con estremo interesse. Nei progetti del Regno ritroviamo lo sviluppo di nuovi impianti da realizzare nel Mare del Nord. Inoltre, recentemente è stata confermata la volontà di permettere all’industria del settore di realizzare turbine eoliche galleggianti da posizionare davanti alle coste dell’isola di Utsira, il più piccolo comune del Regno. Il governo cercherà anche di identificare ulteriori superfici offshore per lo sviluppo di turbine eoliche, forte dell’interesse di investitori nazionali e internazionali su questi tipi di interventi di diversificazione energetica. L’eolico offshore rappresenta per il Regno di Norvegia un’industria chiave per il paniere energetico della nazione, uno degli elementi strategici per mettere a punto la transizione green, che traghetterà anche la Norvegia verso un approvvigionamento energetico rinnovabile e sostenibile.

Nel corso degli anni la Norvegia ha saputo conquistarsi importanti credenziali per il suo impegno in difesa dell’ambiente e per la lotta al riscaldamento globale. Il Regno è stato il primo Stato industrializzato ad aver ratificato gli accordi sul clima di Parigi e la sua rete idroelettrica è un vanto nazionale studiato da altri Stati e in altri contesti geopolitici. Nel 2020, il 70 per cento delle automobili vendute sono state elettriche ma allo stesso tempo il benessere dello Stato si basa sul petrolio e nel mese di gennaio del 2022 il Regno ha assegnato 53 nuove licenze per la produzione di idrocarburi.

Aggiornato il 24 febbraio 2022 alle ore 11:02