La nuova emergenza energetica europea dopo l’aggressione russa

L’aggressione russa all’Ucraina ha riscritto il dibattito energetico in Europa. La diversificazione energetica è divenuta una priorità non più rinviabile. In Italia, la presidenza del Consiglio ha ritenuto essenziale portare avanti rapidamente le discussioni sulle misure di preparazione e di emergenza a tutti i livelli nel settore energetico in Europa, nonché su tutte le opzioni per rispondere alle richieste di sostegno dell’Ucraina, come la sincronizzazione della rete elettrica ucraina con la rete dell’Unione. Durante le varie discussioni in Europa, i ministri dell’energia europei hanno presentato le loro opinioni sulla situazione e sullo stato attuale delle forniture, delle scorte e dei flussi di energia nei loro rispettivi paesi. Gli Stati membri e la Commissione hanno convenuto che l’Unione europea non è immediatamente a rischio in termini di forniture di gas o di carburante, anche in caso di interruzione della fornitura di gas russo. Inoltre, la Commissione e gli Stati membri stanno coordinando il contributo dell’Unione europea a qualsiasi azione in termini di approvvigionamento di petrolio, in particolare nel contesto dell’Agenzia internazionale dell’energia. Gli Stati membri sono pronti a mobilitare le scorte strategiche se la situazione dell’approvvigionamento o dei prezzi del petrolio evolve in modo tale da renderlo necessario. I ministri si sono espressi sulla necessità di misure di emergenza, in particolare per garantire l’approvvigionamento, ottimizzare la gestione delle scorte e migliorare il coordinamento tra gli Stati membri.

Queste misure dovevano essere completate da un’azione comune volta ad aumentare le importazioni di energia da regioni diverse dalla Russia. A tal riguardo, tra le misure da introdurre per fronteggiare la crisi energetica vi è un possibile raddoppio della capacità del Gasdotto Trans-adriatico. Il TapTrans Adriatic Pipeline – è un gasdotto che permette all’Europa di importare il gas naturale estratto in Azerbaigian. Lungo 878 chilometri attraversa il nord della Grecia, l’Albania e il Mare Adriatico prima di approdare nel sud Italia, in Puglia, dove si connette alla rete di distribuzione italiana del gas. Tap è il tratto europeo del Corridoio meridionale del gas: l’attuale capacità operativa è pari a 10 miliardi di metri cubi l’anno, ma con l’aggiunta di due stazioni di compressione e modifiche alle unità esistenti si opererà il raddoppio a 20 miliardi di metri cubi l’anno.

A causa del conflitto, gli Stati membri continueranno a seguire da vicino la situazione, in stretto coordinamento con la Commissione, per essere in grado di agire rapidamente se necessario. Rafforzeranno anche i loro contatti con i partner internazionali, al fine di stabilizzare i flussi e i prezzi dell’energia. Alla luce degli ultimi sviluppi, i ministri hanno espresso le loro opinioni sulle opzioni per limitare l’impatto dei prezzi sulle famiglie e sulle industrie. Molti Stati membri hanno già adottato misure a livello nazionale, comprese misure fiscali e tariffarie, per proteggere i consumatori più vulnerabili. Essi ritengono che il “toolbox” proposto dalla Commissione nell’ottobre 2021 abbia fornito un utile quadro europeo per coordinare le misure nazionali. I ministri attendono la nuova comunicazione della Commissione, che dovrebbe includere nuovi sviluppi per tenere sotto controllo i prezzi dell’energia in questo contesto di crisi senza precedenti.

Aggiornato il 07 marzo 2022 alle ore 11:24