Una nuova e disastrosa crisi alimentare colpisce lo Yemen

La terribile crisi alimentare dello Yemen rischia di generare una gigantesca catastrofe umanitaria. Gli esperti delle Nazioni Unite e delle organizzazioni non governative hanno calcolato circa 17,4 milioni di persone attualmente bisognose di assistenza alimentare. La popolazione necessita di innovativi processi produttivi agricoli e nuovi accessi alle reti idriche. Le agenzie delle Nazioni Unite stanno affrontando un’emergenza senza precedenti, che nel giro di pochissimi mesi potrebbe esplodere con il riaccendersi della violenza e del conflitto. La situazione umanitaria nel Paese è destinata a peggiorare ulteriormente tra i mesi di giugno e dicembre del 2022, con un aumento del numero di persone che non saranno in grado di soddisfare il fabbisogno minimo di accesso al cibo.

Nel giro di pochi mesi si prevede che ben 19 milioni di persone non avranno più accesso ad una regolare alimentazione e la Fao, insieme con il Programma alimentare delle Nazioni Unite e l’Unicef, hanno lanciato un nuovo allarme mondiale, chiedendo un sostegno concreto all’Occidente e ai Paesi sviluppati. Lo Yemen sta precipitando in una catastrofe a causa del prosciugamento dei fondi umanitari, costringendo il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp) a ridurre l’assistenza alimentare a milioni di famiglie affamate. Il Wfp necessita di 800 milioni di dollari nei prossimi mesi per fornire piena assistenza a circa 13 milioni di persone che sono già assistite dall’organizzazione.

L’anno scorso, il Wfp ha consegnato più di un milione di tonnellate di cibo e oltre 330 milioni di dollari in contanti e voucher alle famiglie di tutto lo Yemen. La guerra ha costretto oltre quattro milioni di persone a lasciare le proprie case in cerca di salvezza, oltre 1 milione al momento si trovano nel governatorato di Marib, spesso in alloggi non sicuri, divenuto l’epicentro del conflitto. In tale località geografica, negli ultimi mesi, sono aumentati morti e feriti a causa delle mine intorno alla città, disseminate dalle forze in ritirata per rallentare i nemici. Le restrizioni imposte dalla pandemia hanno drasticamente ridotto la possibilità di andare a lavorare in Arabia Saudita, tagliando un’importante fonte di reddito. Con la svalutazione della moneta non si riesce a comprare l’essenziale e spesso le famiglie, anche quelle più benestanti, sono costrette ad intraprendere politiche di indebitamento, ricorrendo ad ogni possibile mezzo per sopravvivere, anche l’elemosina. Una serie di fattori che, secondo le Nazioni Unite, finiranno per creare i presupposti della peggiore crisi alimentare del Dopoguerra.

Con la crisi alimentare generata dal blocco del grano ucraino si rischia una vera e propria carestia globale, in grado di coinvolgere tanto i Paesi delle aree economiche più sviluppate quanto le Nazioni in cui le sofferenze erano già esasperate da contesti preesistenti. Lo Yemen dipende quasi interamente dalle importazioni di cibo: il 30 per cento del grano consumato proviene dall’Ucraina. Il forte aumento dei prezzi del prodotto, avutosi con l’aggressione russa all’Ucraina, ha innescato, automaticamente, il rialzo del costo del cibo, riducendo l’accesso all’acquisto alimentare per la popolazione più vulnerabile del Paese.

Aggiornato il 04 aprile 2022 alle ore 11:23