Sabotaggio della diplomazia

domenica 20 novembre 2022


Nell’articolo di Cristofaro Sola, “Missile sulla polonia: e se non fosse stato un errore?”, il nostro editorialista coglie degli aspetti del conflitto russo-ucraino che meritano una riflessione sulla reale situazione sul campo di battaglia. Nell’immaginario collettivo, veicolato con sapienza dai media, Volodymyr Zelensky sta vincendo la guerra contro la Federazione Russa, in quanto “difensore della democrazia” e quale argine all’autocrate russo Vladimir Putin. La popolazione dell’Ucraina è motivata dalla difesa del proprio territorio dal barbaro invasore russo. I militari ucraini sono votati al sacrificio in difesa della propria nazione, mentre i militari russi sono costretti a combattere una guerra in cui non credono, da un dittatore che persegue obiettivi di espansione con il chiaro intento di restaurare l’impero zarista.

Se il presidente ucraino (“in nome della lotta per la libertà della sua nazione ha comunque represso ogni opposizione interna, ha dichiarato fuorilegge 12 partiti politici ucraini, ha soffocato ogni dissenso intellettuale e giornalistico mediante l’emanazione di una legge ad hoc che punisce con il carcere chi esprima valutazioni sul conflitto difformi da quelle governative”) ha, di fatto, sospeso ogni garanzia democratica accettabile per un Paese aggredito. Al contrario, il feroce dittatore Vladimir Putin opprime il proprio popolo per aver emanato una norma che vieta l’uso del termine guerra in luogo di “Operazione militare speciale” costringe i russi riluttanti ad andare in guerra.

Ma siamo sicuri che il popolo ucraino è così stoico da accettare i sacrifici immani ai quali li sta sottoponendo il nuovo “Conducător”? Siamo così certi che la Federazione russa stia perdendo la guerra? Lo capiremo presto! I segnali che stanno arrivando al piccolo Napoleone ucraino dagli Stati Uniti e dalla stessa Europa sono nella forma ancora di pieno sostegno. Qual è la sostanza ancora non ci è dato sapere. Ma per quanto tempo ancora i leader occidentali potranno sostenere una guerra che sta compromettendo il tenore di vita dei propri cittadini? Sostegno che sta lentamente, ma inesorabilmente, erodendo il loro consenso. L’intelligence ucraina ha capito che il vento sta cambiando. Forse, il missile sulla Polonia non è stato un errore ma un sabotaggio dei tentativi diplomatici di risoluzione della guerra.


di Antonio Giuseppe Di Natale