Iran: il caso delle studentesse intossicate con il gas

Studentesse intossicate con il gas in Iran. Una vicenda che va avanti da novembre e che, adesso, vedrebbe un ulteriore capitolo. Tre sono le persone arrestate, come indicato dall’agenzia di stampa Fars, affiliata alla Guardia rivoluzionaria. Zahra Sheikhi, portavoce della commissione sanitaria del Parlamento, alla tv di Stato ha fatto sapere: “Almeno 1.200 studentesse sono state avvelenate in due città: Qom con 799 ragazze intossicate, e Boroujerd, che si trova nella provincia di Lorestan, con 400 casi. Il numero di città coinvolte nei fatti in questione è in aumento. Si tratta di Qom, Teheran, Ardebil, Boroujerd, Kermanshah, Sari, Tehransar e Pardis”.

Alcune giovani, secondo quanto appreso, sono rimaste intossicate dopo avere inalato gas tossico in una scuola superiore di Teheran, nel quartiere Tehransar, secondo quanto indicato da Etemad. Anche ieri, peraltro, era stato indicato un ulteriore caso, nello specifico nella scuola superiore Khayyam di Pardis, città vicina a Teheran: nella fattispecie 35 studentesse sono state trasportate in ospedale. Per gli attivisti si tratterebbe di una vendetta, legata alle manifestazioni delle giovani che protestavano contro il velo obbligatorio. Un’ondata di protesta successiva alla morte di Mahsa Amini, 22enne di origini curde, che è deceduta dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale, per non aver indossato il velo in modo corretto.

Una situazione analoga è stata registrata in una scuola femminile della città di Ardebil, nel nord ovest dell’Iran. Sul piede di guerra genitori e studenti, che si sono radunati davanti agli istituti scolastici, al grido “donne, vita, libertà”.

Aggiornato il 01 marzo 2023 alle ore 15:36