Alaska Sealife Center: dal disastro marino alla valorizzazione del mare

In occasione delle grandi conferenze internazionali sulla tutela, il monitoraggio e la valorizzazione del mare e degli oceani, ritornano alla memoria degli eventi e degli esempi storici che hanno caratterizzato la storia di alcuni luoghi estremamente importanti per la tutela e protezione della nostra biodiversità marina.

LAlaska Sealife Center, ubicato presso la cittadina di Seward, in Alaska, risulta un ottimo esempio per la comunità internazionale che vuole concepire nuove idee per la difesa e la tutela dell’ambiente marino. Una struttura pubblica interamente dedicata alle scienze marine, realizzata con il risarcimento ricevuto a seguito del versamento di greggio dalla petroliera Exxon Valdez nello Stretto di Prince William nel marzo del 1989.

Nel marzo del 1989, la petroliera lasciò il terminal di Valdez in direzione sud, attraversando lo Stretto di Prince William carica di petrolio. Il comandante chiese al locale comando della guardia costiera di cambiare rotta per evitare alcuni piccoli iceberg. Per una serie di equivoci nella linea di comando vi fu un cambio di rotta effettuato troppo lentamente e la nave urtò contro la scogliera Bligh Reef, disperdendo nell’ambiente circa 42mila m³ di greggio e inquinando 1.900 km di coste. Migliaia di animali morirono a causa della fuoriuscita di petrolio, la stima fu di 250mila uccelli marini, 2.800 lontre, 300 foche, 250 aquile di mare testabianca, 22 orche e miliardi di uova di salmone e aringa. I danni ambientali che ne conseguirono costrinsero il governo degli Stati Uniti a rivedere i requisiti di sicurezza delle petroliere e ad assegnare i costi delle operazioni di pulizia della costa alle compagnie petrolifere.

Da tale scempio ambientale, nacque l’Alaska Sealife Center, un centro di ricerca particolarmente importante per il mondo accademico e la scienza marina in quanto è tra i pochissimi in tutto il mondo ad avere un laboratorio di riabilitazione per gli animali marini feriti della zona artica. La struttura monitora, studia la biodiversità locale e promuove campagne divulgative per far conoscere al grande pubblico il variegato mondo dei grandi abitanti del Pacifico, dai salmoni agli halibut, ai maestosi granchi reali, ai sablefish, le foche, i leoni marini, tantissime tipologie di pesci, calamari giganti e stelle marine. Un’opportunità unica per conoscere le meraviglie dell’Alaska in un ambiente socialmente interattivo ed estremamente innovativo.

L’Alaska è composta da poche città e innumerevoli sono i paesini o gli agglomerati abitati, che spesso non superano i 500 abitanti. La città più grande è Anchorage, il bellissimo centro conosciuto anche per le numerose serie “Netflix”, tra i più “vivibili” degli Stati Uniti d’America. Fondata nel 1915 per volere del presidente Woodrow Wilson, Anchorage offre tantissime attrazioni e scorci mozzafiato, oltre ad essere un grande centro di ricerca per la posizione geografica che occupa.

Aggiornato il 20 luglio 2023 alle ore 11:15