Il Canada, il futuro economico e le politiche migratorie

L’emergenza migranti e le problematiche delle migrazioni da tempo caratterizzano il dibattito geopolitico nel Mediterraneo e per gli esperti diviene interessante comprendere e contestualizzare approcci lontani ma che meritano attenzione.

Il Canada ha sempre più bisogno di immigrati: nel 2021 ha accolto più di 405.000 nuovi residenti permanenti, il maggior numero in un solo anno nella storia del Paese. Ancora oggi, l’immigrazione rappresenta infatti già quasi il 100 per cento della crescita della forza lavoro e 5 milioni di canadesi andranno in pensione entro la fine di questo decennio.

Per garantire che il Canada abbia i lavoratori di cui ha bisogno e colmare le lacune critiche del mercato del lavoro, sostenendo un’economia forte nel futuro, il Piano per i livelli di immigrazione 2022-2024 mira a continuare ad accogliere i lavoratori migranti. Questo piano si basa sul piano dei livelli precedenti, con una maggiore attenzione al sostegno della ripresa economica e della crescita post-pandemia. Innovazione, sostenibilità e nuove politiche migratorie sono le tematiche chiave per la crescita economica presente e futura del Canada.

“Ho sostenuto che il Canada ha un importante problema di crescita della produttività e che deve seriamente pensare di adottare un piano strutturale e pluriennale per risolvere alla radice questa criticità. Bisogna trovare il modo di incentivare le imprese ad investire nelle nuove tecnologie, nell’innovazione e nei loro dipendenti. Non esiste un approccio univoco che possa garantire la crescita economica e rilanciare la produttività del Canada, in particolare in un’economia post-Covid”, ha recentemente dichiarato il senatore canadese Tony Loffreda, un punto di riferimento per la comunità italiana in Canada e nel Québec. Il senatore Loffreda, nel corso di un recentissimo viaggio istituzionale in Italia, ha ricordato: “In Canada ci sono 1,6 milioni di persone di origine italiana. Il Canada è l’Italia”.

Il Novecento è stato caratterizzato dalle migrazioni verso le Americhe e il Canada ha accolto tantissimi italiani dando loro la possibilità, non senza difficoltà e problematiche da affrontare e superare, di crescere e porre le fondamenta per un futuro migliore, riuscendo a far crescere l’economia del Canada e rendendo noto il valore dell’idea di lavoro e le tradizioni sociali che caratterizzano la cultura italiana. Peraltro, il primo ministro canadese Justin Trudeau ha più volte ricordato e sottolineato i profondi legami che uniscono Italia e Canada.

Nel 2022, il primo ministro dichiarò allo stampa: “In un paese costruito dagli immigrati, il contributo che i canadesi d’origine italiana hanno dato, e continuano a dare, alla nostra nazione è inestimabile. Le relazioni tra Canada e Italia si basano sugli stretti legami stabiliti tra le due popolazioni, con circa 1,6 milioni di canadesi d’origine italiana e su numerosi anni di collaborazione su temi culturali, sociali, economici e politici. Dalle sfide regionali a quelle globali, agli scambi di conoscenze commerciali, scientifici e tecnologici per favorire l’innovazione, Canada e Italia si sostengono reciprocamente da 75 anni”.

Quello che il Canada non dimentica mai di ricordare, inserendo questa magnifica storia anche nei programmi scolastici nazionali, è il grande contributo e l’influenza che gli immigrati italiani hanno avuto nella costruzione del Canada. A conferma della magnifica storia di amicizia che lega Italia e Canada diviene importante ricordare che in queste settimane David Lametti, il ministro della Giustizia canadese nonché Procuratore generale del Canada, sta visitando le Marche per incontrare i parenti lontani e ricordare la partenza dei genitori nel dopoguerra alla ricerca della fortuna in Canada.

Storie che meritano di essere conosciute e che potrebbero divenire un modello di convivenza civile e democratica, facendo emergere un nuovo volto del fenomeno delle migrazioni: un modello virtuoso e che genera speranza per il futuro.

Aggiornato il 09 agosto 2023 alle ore 11:05