Sánchez non molla

Il premier spagnolo ha deciso di non rinunciare alla sua carica. Dopo cinque giorni di “riflessione” con i suoi familiari, in cui Pedro Sánchez ha annullato tutti gli impegni istituzionali in agenda “continuando a lavorare”: il primo ministro ha deciso di continuare alla guida del Governo. Il capo dell’Esecutivo ha reso nota la sua decisione al sovrano Felipe VI. Nonostante le accuse di traffico illecito di influenze e corruzione contro Begoña Gomez, sua moglie. L’indagine preliminare, nonostante la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Madrid, avrebbe evidenziato legami della donna – che non riveste incarichi pubblici – con diverse organizzazioni private che hanno ricevuto finanziamenti governativi o vinto contratti pubblici. Tutto è partito dalla denuncia di Manos Limpias, un sindacato della capitale spagnola definito “di ultradestra”.

Nella sua lettera aperta su X, Sánchez prima della riflessione ha denunciato una “macchina del fango” messa in moto da Vox e dal Partito popolare contro di lui. Ma ora il tempo è scaduto, e il premier ha deciso di non rinunciare al suo potere, nonostante le indagini in corso sulla sua famiglia. Il segretario del Psoe ha “deciso di continuare alla guida del Governo di Spagna”, ha annunciato in tarda mattinata. “Mia moglie e io – ha continuato Sánchez – sappiamo che questa campagna di discredito non si fermerà, sono 10 anni che la subiamo”. Il primo ministro avrebbe potuto dimettersi e mettere in moto la formazione di un nuovo Governo, oppure andare verso nuove elezioni. Inoltre, il premier avrebbe potuto chiedere al Parlamento spagnolo – fa parte dei suoi poteri – un nuovo voto di fiducia, per confermare la presunta solidità del suo Esecutivo.

E invece no, Sánchez non molla. Fra due opzioni lineari, costruttive e democratiche, ha deciso di prendere una terza strada decisamente più grigia. Forse, spinto dai no te rindas (non arrenderti) di alcuni suoi sostenitori. D’ora in poi, il capo dell’Esecutivo lavorerà per la “rigenerazione” della democrazia spagnola, ipse dixit. Qualunque cosa voglia dire.

Aggiornato il 29 aprile 2024 alle ore 16:15