Clubhouse, il social network vocale

Nessun commento, nessun messaggio scritto, nessuna foto: il tutto per preservare la privacy. È possibile? Sì. Siamo davanti a Clubhouse, piattaforma live solo audio – sviluppata da Paul Davison e Rohan Seth, ex Pinterest e Google – dove le persone si riuniscono per discutere una varietà di argomenti. Per aderirvi bisogna avere almeno 18 anni, oltre a possedere un iPhone.

Il funzionamento è semplice: una volta dentro, abbiamo davanti una pagina dove visitare le stanze create dai contatti. La sezione è curata in relazione agli interessi e alle persone che si seguono, indicate dopo l’iscrizione. L’ingresso è su invito e per la registrazione è necessario il proprio numero di cellulare. Va detto, a onor del vero, che è in corso di sviluppo una app per Android. Allo stesso tempo, bisogna precisare che per adesso non è stata fornita, ufficialmente, la data di pubblicazione su Play Store.

Tra le altre cose, se conosciamo un contatto all’interno della app, è possibile chiedere di sbloccare l’accesso. Dopo essere stati accettati, con l’ok degli organizzatori, entriamo a far parte del pubblico come ascoltatore: difatti il microfono è disattivato. I moderatori della stanza, da par loro, possono intervenire in ogni momento. Tale opzione può essere seguita anche da qualsiasi altro partecipante: basta cliccare l’icona “alzare la mano”.

In finale una curiosità: il sistema a inviti e la app tutto sommato giovane, visto che è stata lanciata ad aprile 2020, a oggi rendono Clubhouse un social newtork per pochi (anche se ha già due milioni di utenti).

Aggiornato il 29 gennaio 2021 alle ore 16:22