ChatGpt: l’AI che scrive utilizzata dagli hacker

ChatGpt, rilasciata da OpenAI a fine novembre scorso, è già diventata l’intelligenza artificiale del momento. La piattaforma è in grado di scrivere, date alcune istruzioni, qualunque cosa: articoli di giornale, ricerche, sceneggiature e perfino poesie. Il Sole 24 Ore rende noto che perfino Microsoft è rimasta “stregata” dalle potenzialità dell’AI, per adesso ancora gratuita, e sarebbe pronta a investire 10 miliardi di dollari. Nei giorni scorsi, gli esperti di Check Point Research – una società di sicurezza informatica – hanno scoperto che la piattaforma, nata neanche due mesi fa, è già stata usata dagli hacker per creare minacce informatiche e virus.

L’analisi di Check Point si sofferma sul fatto che numerosi utenti, anche poco esperti di hacking e potenzialmente “alle prime armi” (ma capaci di sviluppare piccoli software), hanno utilizzato ChatGpt per scopi dannosi. Uno dei tanti esempi di come tecnologie così avanzate possano diventare, in futuro, letali nelle mani sbagliate. Secondo gli esperti, la piattaforma è stata sfruttata per creare un virus che cerca nei computer determinati file, per poi copiarli e trasferirli automaticamente verso server esterni. Un altro sistema, semplice ma efficace, è capace di controllare il pc della vittima – senza che questa se ne accorga – per garantire l’accesso alla home o a sue parti.

Poi, alla vigilia di Capodanno, è stato pubblicato un altro caso dell’utilizzo dell’AI per attività fraudolente, ma di tutt’altro livello. “Mentre i primi due esempi si concentrano sull’uso orientato al malware (un programma o un codice dannoso per i dispositivi elettronici, ndr), c’è chi è riuscito a realizzare un vero negozio sul Dark Web per vendere sostanze illecite”, spiegano i ricercatori di Check Point.

“Il ruolo principale del mercato – riassumono gli esperti – è quello di fornire una piattaforma per il commercio automatizzato di beni illegali o rubati come conti e carte di credito, malware e persino droghe e munizioni, con tutti i pagamenti in criptovalute. È ancora presto per capire se le funzionalità di ChatGpt diventeranno lo strumento preferito dai partecipanti al Dark Web. Tuttavia, la comunità dei criminali informatici ha già mostrato un notevole interesse e si sta lanciando in quest’ultima tendenza per generare codice dannoso. Check Point Research continuerà a monitorare questa attività per tutto il 2023”.

Aggiornato il 11 gennaio 2023 alle ore 18:40