Pubblica amministrazione: digitale e smart working

Rifiuto categoricamente la distinzione sullo smart working che andrebbe bene per le altre organizzazioni e non per la Pubblica amministrazione. Non vedo perché uno strumento che funziona nelle altre organizzazioni non debba funzionare nella Pa”.

Così il ministro Paolo Zangrillo, intervenuto al convegno “Dialoghi sul digitale”. Dati alla mano, ha spiegato che quest’anno i lavoratori dell’Amministrazione in smart sono stati 560mila. La previsione per il 2023 è che possano essere circa 700mila.

“È un impegno che ci siamo presi – ha notato – dobbiamo usare gli strumenti in modo corretto. Nella modalità normale di lavoro, c’è una forte connotazione di controllo. Nello smart working, ci sono un rapporto di fiducia che si consolida e la necessità di impostare l’attività lavorativa per obiettivi”.

Tra le altre cose, Zangrillo ha posto la lente d’ingrandimento sulla trasformazione digitale, che non deve essere vista come un’opzione, bensì come una necessità: “È una sfida di grandissima complessità, che richiede competenza e capacità di affrontare il cambiamento. Sono due facce di una stessa medaglia. Parlare di trasformazione digitale – ha sottolineato – non significa solo dotarsi di piattaforme tecnologiche adeguate, ma significa soprattutto accompagnare questo processo di trasformazione con la formazione delle persone. Le persone in genere – ha continuato – sono resistenti al cambiamento. Nella Pubblica amministrazione l’età media è di 50 anni. Ci rivolgiamo a persone che, per 20-30 anni, sono state abituate a fare la loro attività in un certo modo e poi gli dici di cambiare registro, di usare strumenti diversi. Il cambiamento è significativo. Trasformare digitalmente un’organizzazione non significa solo fare un investimento in tecnologia, ma anche accompagnare le persone in un profondo percorso di cambiamento”.

E ancora: “Abbiamo spinto l’acceleratore sull’innovazione, toccando con mano le grandi potenzialità che offre. Molte barriere sono state abbattute, molte altre dovranno crollare… Soltanto se saremo davvero capaci di non lasciare indietro nessuno, e di rendere il digitale patrimonio diffuso e comune, potremo dire di aver dato un rinnovato volto alla Pubblica amministrazione”.

Nel frattempo, dopo essere stata accantonata durante l’esame del Milleproroghe, potrebbe tornare nel dl sulla governance del Pnrr l’opportunità per la Pubblica amministrazione fino al 2026 di affidare incarichi di vertice, retribuiti, al personale in pensione, ma solo se conferiti da organi costituzionali. La misura, ad esempio, si applicherebbe alla presidenza dell’Istat. Secondo i rumors, la modifica è stata inserita nelle ultime ore nella bozza che verrà vagliata nel pre-Consiglio, in vista del Cdm che si dovrebbe tenere giovedì.

Aggiornato il 14 febbraio 2023 alle ore 15:39