La visione totalitaria di Grillo

In queste settimane, come già da tempo ci ha abituato l’informazione di regime, alla ribalta vi sono tutte le vicende e le scivolate politiche dei componenti e dei leader del “Movimento 5 Stelle” o i comunemente detti “grillini”. Non rappresentano la partitocrazia e non possono essere assolutamente esaminati ed interpretati secondo le logiche della classica analisi politologica efficace per i partiti tradizionali del nostro sistema politico. Ripetendomi e con convinzione, i grillini non rappresentando la partitocrazia che conosciamo, sono fuori dai meccanismi di sciacallaggio tipici dei partiti storici del nostro sistema.

L’aspirazione di Grillo è un qualcosa di illimitatamente pericoloso, diametralmente populista e con decise aspirazioni totalitarie. Grillo non punta a sfruttare il sistema partitico per profitto ed interessi personali; il vero obiettivo è la realizzazione della dittatura, la creazione del partito unico. Non penso e non credo che Grillo abbia inclinazioni antisemite ma indole ed aspirazione autoritaria e in tale logica vanno analizzati e studiati i meccanismi di movimento che Grillo e Casaleggio voglio imporre ai propri rappresentanti parlamentari. Beppe Grillo sconfessa i suoi due senatori che in commissione Giustizia avevano presentato un emendamento per abolire il reato di clandestinità previsto dalla legge Bossi-Fini.

Lo fa con un post sul suo blog che ha suscitato qualche malumore tra i parlamentari a cinque stelle, ma ciò non interessa a Grillo poiché la vera preoccupazione è sinceramente stata espressa dal guru del movimento pentastellato: “Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”. Questa è la vera apprensione di Grillo e Casaleggio, non riuscire ad ottenere voti, non per una sincera opposizione in Parlamento o per una sana rappresentazione degli interessi e delle problematiche dei cittadini ma non spuntarla nell’intento di ottenere la maggioranza assoluta riuscendo a costituire il partito unico azzerando il dialogo e quindi le minoranze ed istaurando, senza che sia neanche troppo velata, una vera e propria dittatura.

 I movimenti e le manovre politiche grilline da analizzare non sono soltanto le vicende di queste ore collegate alla questione della Bossi – Fini e del reato di clandestinità ma va osservato anche il comportamento assunto sulle proposte per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Il movimento radicale con Pannella e Bonino aveva presentato 12 Referendum e tra i vari quesiti figurava con orgoglio la vecchia e mai morta proposta radicale dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.

Grillo e il “Movimento 5 Stelle” non ha raccolto neanche una firma su tale referendum non perché non condiviso dal movimento grillino, considerato che il finanziamento pubblico ai partiti è battaglia primaria anche nel movimento 5 stelle, ma perché tale adesione poteva dar risalto al movimento radicale e alle associazioni a questi collegate e quindi sminuire il progetto autoritario che Grillo con efficacia sta cercando edificare.

La postmodernità politica sta partorendo una nuova visione della partitocrazia assoluta, lontanissima dai brogli elettorali o dalle truffe di regime per personalismi, clientelismi e favoreggiamento degli amici degli amici, semplicemente si prova ad intraprendere un percorso politico che conduca alla pura estasi e supremazia del potere assoluto, demagogico, totalitario e antidemocratico. Grillo e Casaleggio si muovono nell’attuale sistema democratico, già corroso dalla partitocrazia, non per sistemazioni di amicizie e clientelismo ma per la semplice concretizzazione del potere assoluto e del dispotismo dogmatico e in tale visione sono e rappresentano il pericolo maggiore del nostro sistema partitocratico.

 I cittadini dovrebbero riflettere su tali fenomeni ricordando che i populismi, anche contemporanei, non possono che generare pazzia, odio e rancore, non sete di giustizia e democrazia ma atti forti, scellerati e per loro natura intensamente e pericolosamente totalitari.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:47