Il finanziamento pubblico ai partiti tra politica e arte

L'asta, la vendita all'asta, l'incanto è il luogo dove il mercato si perfeziona, perché l'offerta si fa pubblica e il valore è determinato dalla libera gara tra le domande. A ben vedere è il luogo dove il mercato, sembra quasi un lontano parente della politica, se non altro per questi fattori. Ad essi si deve aggiungere la passione autentica e la dimensione temporale del "momento giusto", che sono ancora due delle componenti di base dell'azione politica . Basterebbe questo a fare di #astaradicale, l'iniziativa di autofinanziamento del partito più longevo d’Italia, promossa da Radicali Italiani, appunto, in forma d'asta, qualcosa di assai lontano da una mera dismissione di cimeli preziosi di famiglia per sostenere l'azione di un movimento politico che è storia vivente di questo paese, malgrado l'oscuramento, la censura, la strumentalizzazione perpetrata in mille modi dalla democrazia che in Italia da reale è ormai compiutamente totalitaria e sociale, avendo perso, insieme al politico, ogni traccia di anticorpo.

Vista in questi termini #astaradicale è un vero e proprio evento politico, un comizio, una manifestazione, un'azione nonviolenta su eBay - che per due mesi darà a chiunque la possibilità di (ri)conoscere un pezzo di storia del paese per frammenti, frasi, immagini, oggetti significativi e simbolici, e parteciparvi, contribuendo a far vivere, ancora, non solo il partito più longevo d’Italia che nel 2015 celebra i suoi sessanta anni di attività, ma quegli stessi frammenti di storia come oggetti ansiosi - direbbe il grande critico americano, teorico dell'action painting Harold Rosenberg - capaci di rigenerarsi e rigenerare, agendo come fattori di conoscenza e consapevolezza. Questo farsi agente, recentemente è stato ricordato da Marco Pannella con le parole di Paolo di Tarso "spes contra spem" (Rm 4,18), uno dei richiami più forti e pregnanti per dare futuro all'azione nonviolenta per le libertà. Asta e politica, oggetto ansioso (Rosenberg) e Spes contra spem (Pannella), ancora il corpo e la sua esposizione manifesta un momento di verità tra la politica e l'arte.

E invero questo rapporto ha preso corpo in un evento recente, occorso durante la festa di compleanno di Marco Pannella dello scorso 2 maggio, dove il leader radicale, tra i festeggiamenti e le dichiarazioni di stima tributategli da numerosi esponenti di rilievo della politica e della cultura italiana, di fatto ha inaugurato l'asta radicale, prima che essa abbia inizio "ufficialmente" il 13 maggio prossimo, conferendole così la sua pienezza di significato.

Con un gesto dei suoi, al solito semplice, ma infinito per la quantità di rimandi e stratificazioni simboliche, e perciò stesso destinato a durare, Pannella ha firmato un biglietto di banca. Una banconota "originale" da L.10000, serie HG 216836 L, recuperata da un collezionista di numismatica. E' una di quelle con il "Ritratto di Alessandro Volta", emesse dal 1984 al 1998, che nell'estate del 1997 a Treviso in piazza della Borsa (e successivamente a Roma), vennero "radicalmente" timbrate e redistribuite alla popolazione come restituzione della quota di finanziamento pubblico ai partiti. Il finanziamento pubblico, nonostante fosse stato abolito nell’aprile del 1993 dal referendum abrogativo voluto dai radicali con il 90,3% dei voti validamente espressi, era stato reintrodotto, pochi mesi dopo, attraverso il meccanismo volontario della destinazione del 4 per mille dell’Irpef e incrementato successivamente con il “rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e referendarie”. "Rimborsi" che negli anni sono magicamente cresciuti: dal 1994 a oggi i partiti hanno incassato 2,7 miliardi di euro tra elezioni politiche, europee e regionali, senza troppe giustificazioni.

Il timbro si legge ancora perfettamente: "Questa banconota fa parte del bottino rubato a ciascun cittadino con la legge del finanziamento pubblico dei partiti. La Lista Pannella ha deciso di non usare questo denaro rubato e di restituirlo. Fanne un buon uso."

Nel giorno del suo 85° compleanno, il gesto di Pannella fa fare a questa "banconota" una giravolta simbolica: il cimelio di carta, apparentemente addormentato nella sua sfera di valore collezionistico e storico, già sottratto nel 1997 al sistema di conversione della Banca d'Italia - con il primo timbro - ora, con la firma autografa, è sottratto al suo valore storico di cimelio e trasmesso come segno politico e oggetto di conoscenza. Con la firma Pannella ri-conosce infatti la sua opera, e la firma stessa richiama ancora con più forza l'arte. Perché una firma sottrae sempre qualcosa dalla sua sfera di valore, per consegnarla a un'altra. Basti ricordare il celebre "Assegno Tzanck" di Marcel Duchamp, l'assegno disegnato a mano e poi firmato con cui l'artista pagò nel 1919 il conto di 115 dollari del suo dentista (e collezionista d'arte moderna) Daniel Tzanck; un assegno che non è pagabile a vista e non può mai venire incassato. Pannella firmando la banconota del finanziamento pubblico del 1997 fa qualcosa di simile, la trasforma nuovamente in qualche cosa che non consente che vi sia una corresponsione. Ma soprattutto con il suo intervento Pannella ci dà l'ennesima lezione su che cos'è la politica: la politica, con la vera "P", è un titolo che non può essere convertito né riscosso: più semplicemente è un dono. Partecipa dunque all'asta radicale, e aggiudicati la banconota autografa; un libro, uno foto o il manifesto con la Rose au poing: per finanziare il funzionamento democratico della vita politica, il diritto alla conoscenza e la riforma dei fondi volontari. Per vivere e lottare insieme contro un sistema politico corrotto e bancarottiere www.astaradicale.it

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 14:52