L’importanza del voto

Quello che più di tutto dovrebbe far riflettere è quanto da troppo tempo le istanze, la volontà, le necessità e il richiamo popolare siano vergognosamente trascurati dalla politica e dai politici.

Da anni, e specialmente dal Governo Monti in giù, passano sopra la testa degli italiani scelte e decisioni senza che venga minimamente considerata l’essenza costituzionale che assegna al popolo l’unica e più alta sovranità. È vero che la nostra Carta non obbliga ad alcun vincolo di mandato, purtroppo aggiungiamo noi, ma i passaggi di casacca, i trasformismi ed i cambi di partito in corsa sono ormai diventati una costante francamente inaccettabile.

Come se non bastasse, da Monti in poi gli Esecutivi hanno sfruttato questa ipocrisia parlamentare ed elettorale per imporre provvedimenti che al momento del voto mai i cittadini avrebbero né pensato e meno che mai voluto. Se in aggiunta a questo ci mettessimo le imposizioni volute dall’Europa, uscirebbe, come esce, un quadro desolante rispetto al senso stesso della democrazia autentica.

Siamo diventati sudditi, spettatori impotenti di una pièce teatrale che sgomenta, preoccupa, ma che allo stesso tempo deve farci riflettere per il futuro. Nel corso dei tempi, e progressivamente, ci hanno imposto l’Euro e i suoi demenziali vincoli senza interpellarci, politiche economiche e fiscali contrarie ad ogni filosofia del voto che abbiamo espresso; ci hanno scodellato governi e premier che non avevamo scelti, programmi che non avevamo condiviso. Con la scusa dell’assenza del vincolo di mandato si sono montati e smontati partiti, cambiate maggioranze, votati provvedimenti, effettuate scelte alle quali siamo obbligati pur sapendo che mai le avremmo volute.

Monti prima, Letta poi e infine Renzi ci sono stati apparecchiati ad hoc, utilizzando ogni piega interpretativa del dettato, così come per sostenerli si è fatto ricorso ai mercati parlamentari che perfino Depretis avrebbe ritenuto inaccettabili. Per questo le riforme procedono come procedono, gli immigrati arrivano come arrivano, le leggi si approvano come si approvano ed i posti si spartiscono come si spartiscono.

Basterebbe pensare alla Legge Fornero, solo per citarne una, per avere un’idea di come in questi anni si sia proceduto.

Gli italiani sono avvelenati e ossessionati dal fisco e dalla sua longa manus Equitalia, eppure sono ancora torchiati, protestano per un’immigrazione incontrollata eppure gli arrivi aumentano, si disperano per l’accesso alla pensione eppure nulla si cambia, si vergognano per la giustizia lenta, ondivaga e costosa eppure tutto resta tale e quale. Per non parlare degli scandali, della burocrazia, delle pensioni d’oro, degli stipendi pubblici in deroga ai tetti, dei privilegi e dei cosiddetti diritti acquisiti sui quali tutto tace. Eppure Monti, Letta ed oggi Renzi utilizzano i voti di centrodestra per sostenere il centrosinistra, cavalcano programmi di centrosinistra grazie ai transfughi delle opposizioni, se ne infischiano del sentiment popolare ed elettorale e tirano avanti spadroneggiando alla grande.

Ecco perché dobbiamo riflettere sull’importanza del voto e della scelta, ecco perché dobbiamo convincerci non solo che quella crocetta è l’unica vera arma rimasta nelle nostre mani, ma che bisogna utilizzarla al massimo e bene se vogliamo cambiare davvero il nostro Paese. Convinciamoci che l’Italia dobbiamo cambiarla noi, che siamo in grado di determinare il nostro futuro, che quella gente possiamo mandarla a casa, che la volontà popolare può essere camuffata ma non eliminata fintanto che si voterà.

Dunque, a partire dalle elezioni amministrative del 2016 ricordiamocelo e facciamo altrettanto se per ventura si votasse per le Politiche, non basta protestare, lamentarsi, perché con questa classe politica non basta più niente, lo abbiamo visto e rivisto. Cari amici, mettiamoci in testa una volta per tutte che l’unica democrazia siamo noi.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 14:23