La Costituzione stabilisce la preminenza della volontà degli italiani

martedì 11 maggio 2021


Si pensa comunemente che in nessun articolo della nostra Costituzione ci sia scritto che il Governo debba essere di eletti, si dice anche che non lo sia mai stato né che alcun costituzionalista lo ha mai detto. Si ritiene anche che da un punto di vista letterale e formale quello che sta capitando in Italia oggi sia perfettamente legittimo. Ma così non è. Spiego perché. È cioè proprio quello che è scritto nella Costituzione ad essere il ganglio essenziale della questione. Su cui si marcia, e approfitta.

La Costituzione è totalmente incentrata sul popolo italiano, sulla volontà del popolo italiano. Il Governo è il braccio esecutivo del Parlamento. Il Parlamento è votato dagli italiani, il governo è fatto – deve – essere fatto da rappresentanti eletti dagli italiani.

Gli italiani, infatti, non votano i governi, votano i propri rappresentanti al Parlamento. Conseguentemente al Governo devono andare solo soggetti – rappresentanti – che siano stati eletti dagli italiani al Parlamento. Il presidente della Repubblica altro non è che il ratificatore, l’omologatore, il certificatore delle decisioni prese e dei governi degli eletti dagli italiani. Non fa, cioè, i governi come vuole lui. Il Presidente è un notaio certificatore, non altro. Rimane a tutela e garanzia della attuazione della Costituzione.

Tutta la Costituzione è incentrata sulla volontà popolare. È cioè impossibile che, sul più bello, cioè sulla scelta di chi faccia parte dei governi, ci si affidi ad altri che non sia il popolo italiano. Ciò in quanto i governi applicano, eseguono operativamente quanto votato nel e dal Parlamento. I governi non sono un “affare” del presidente o dei partiti: i governi sono degli italiani, la longa manus esecutiva della volontà manifesta, votata, degli italiani. È scritto dappertutto, in ogni riga della Costituzione: decide il popolo italiano. Tramite il Parlamento – votato – e governi (di soggetti rappresentanti eletti).

I costituenti non erano pazzi, sono stati coerentissimi nel dettare le regole. Soprattutto l’unica e fondamentale, più importante regola: decidono, tutto, gli italiani. Sarebbe ed è impossibile diversamente. Sarebbe come inserire un elemento alieno in un quadro razionale e coerente.

In genere si replica chiedendo dove sia scritto che la Costituzione dice che i governi devono essere eletti dal popolo? “Non lo dice mai”. Il popolo elegge il Parlamento, è poi questo che dà la fiducia al Governo ed eventualmente gliela toglie. Se poi a questa si unisce una legge proporzionale, e per di più con liste bloccate, quella sì incostituzionale e la Corte costituzionale su questo è stata a dir poco ambigua, la instabilità e il trasferimento del potere di scelta da questo ad altri organi è sicuro. Si dice in genere questo non per negare che ci vogliano elezioni, ma perché se non si risolvono questi problemi le cose non cambieranno. Dicendo così, in realtà, si guarda il dito non vedendo la luna.

Mettiamola al contrario, capovolgiamo il ragionamento, così forse si capisce più facilmente. Se tutto nella Costituzione è demandato al popolo, perché sul più bello, per la cosa più importante, cioè per quanto riguarda il governo vale a dire l’organo che esegue ciò che è deciso dal Parlamento, i costituenti avrebbero dovuto scrivere che esso rimane avulso dall’intero contesto, alieno e lontano dalla decisione e volontà popolare, ed in mano a uno solo, cioè al presidente della Repubblica che, neanche lui, è eletto direttamente dal popolo italiano? Non è evidente il controsenso, e la totale mancanza di logica?

Cosa si sarebbe voluto trovare di più nella nostra Costituzione? Il fatto che i governi debbano necessariamente essere fatti da soli, eletti provenienti dal Parlamento, è scritto in ogni riga della Costituzione. È impregnato dappertutto il principio secondo cui decidono gli italiani in tutto e per tutto. Va da sé, è logico e consequenziale, che i governi siano fatti di eletti. Altrimenti a chi rispondono? Come sono legittimati? Non confonda la consuetudine prolungata e sbagliata con l’essenza della Costituzione, e di quello che c’è scritto.

A chi risponde un Governo non eletto? Chi lo ha legittimato? A chi risponde il Governo Draghi (ma anche i governi Letta, Renzi, Gentiloni 1 e 2, Conte 2)? Chi li ha legittimati? Nessuno, è la risposta. Non rispondono a nessuno perché nessuno li ha eletti. Sono governi illegittimi. Ed incostituzionali.

Certo, se non si vuole capire la ratio che fonda la nostra Costituzione, è un’altra storia. Ma è chiarissima sia la violazione attuale e risalente nel tempo, che la prepotenza della usurpazione del voto e dei governi eletti contro gli italiani. Tra l’altro, è tanto più importante che i governi siano rigorosamente fatti di legittimi eletti che, senza, non è possibile nessuna riforma. Come è chiaro anche oggi. Perché manca di legittimazione democratica all’origine. Non si costruisce sulla sabbia. Si costruisce solo ed unicamente grazie a regolari basi, democratiche, legittime: solide, resistenti, corrette. Secondo Costituzione, appunto.


di Francesca Romana Fantetti