Coriandoli di sinistra: un campo largo strettissimo

giovedì 13 gennaio 2022


Che cos’è una “Democrazia senza popolo” (vedi Luciano Canfora)? Una Cosa di sinistra (un tempo definita “al caviale”), sostanzialmente. Quella che oggi, per capirci, fa il pieno di voti medio-alto borghesi nei quartieri “Ztl” che, a causa dell’astensione di massa delle periferie disastrate, abbandonate al populismo, permette a una sinistra che ha perso lungo la strada il suo “Soggetto” (la Classe operaia e il Proletariato urbano) di rimanere nei sondaggi il Partito di maggioranza relativa, fatta salva formalmente la rappresentanza parlamentare grillina che ha raccolto il 33per cento dei suffragi nel 2018 ma che, oggi, recenti risultati elettorali (europee e amministrative) danno a meno della metà della percentuale di allora. La continua insistenza dei loro vertici a re-incollare i “coriandoli” della sinistra attuale italiana, radunandola sotto lo slogan unitario del “campo largo” (che, in realtà, rischia di risultare strettissimo), ha il sapore strumentale di un matrimonio di convenienza, stile Ulivo prodiano, in vista delle imminenti scadenze elettorali. Anche perché nessuno sa bene quali contenuti debba avere questa nuova Cosa (sempre indeterminata!) di sinistra, se non quelli viscidi e scivolosi mutuati dalle omelie vaticane, a proposito di accoglienza (indiscriminata) dei migranti e dell’allargamento progressivo dei diritti, senza mai accompagnarli però dai doveri connessi e dall’entità delle sanzioni relative alla violazione di questi ultimi. Tutto gratis, quindi.

Ma a spese di chi? Sinistra e M5s, unite dall’odio per il liberismo economico e la libertà di impresa sono i grandi fautori della spesa pubblica e dei bonus a pioggia, senza capire che sarà qualcun altro (le generazioni a venire) a pagare il prezzo della loro interminabile stagione di cicale. Del resto, cosparsa in modo uniforme su tutto il pianeta la maionese avvelenata della globalizzazione, noto feticcio della sinistra moderna (illusa che fosse il migliore possibile degli strumenti politico-economici per diffondere il benessere in tutto il mondo), è impossibile farla rientrare nel vaso di Pandora da cui si è generata. Così, la versione moderna della Gauche-caviar (occidentale, in generale, con particolare riferimento a quella che ha trovato la sua culla ideale nei campus universitari americani), si è rivelata la portatrice insana di una forma estrema di talebanesimo laico del pensiero unico mondiale, secondo il vangelo intellettuale dettato dalle norme consuetudinarie del Politically Correct e dell’orrido mostriciattolo della Cancel Culture. Una specie di frullatore storico, quest’ultima, dove si dà un valore etico “attuale” a fatti, epoche, tradizioni e culture immerse in (e generate da) credenze, principi e valori morali lontani nei secoli, obsoleti e, quindi, inconfrontabili con quelli contemporanei.

Il risultato di questa operazione neonazi? Una immensa, planetaria Kristallnacht, in cui si abbattono statue secolari, si mettono al rogo innumerevoli biblioteche e si bollano con una neo Stella Gialla, stile brigatista, tutti coloro che vogliono restare voci libere, in dissenso politico-intellettuale con il mainstream, espellendoli dal mercato del lavoro delle professioni legate alla comunicazione e ai media in generale. Pertanto, non avendo rimedi politici da contrapporre alle abissali ingiustizie socioeconomiche della globalizzazione, la Gauche-caviar moderna è il coperchio (maldestro) sulla pentolaccia dei compromessi con i Poteri Forti. Quelli, per capirci, promotori del nuovo schiavismo dell’immigrazione incontrollata. Perché connaturati a un capitalismo che ha ripudiato l’investimento produttivo e la responsabilità sociale, identificandosi senza riserve con il dio Denaro e con la finanza speculativa globale! Invece di imitare Xi, che imbavaglia e limita lo strapotere dei giganti privati del web, a tutela di cittadini e giovani generazioni cinesi, la neo Gauche-caviar ci gioca come i maialini nel fango, inneggiando al #MeToo ed evitando ipocritamente la guerra a tutto campo alla pornografia dilagante, dove le violenze innominabili sul corpo femminile fanno da nave-scuola alle generazioni più giovani!

Si inneggia a sinistra all’economia green che, da sola, prevede centinaia di trilioni di dollari per la riconversione degli impianti industriali e la produzione CO2-free dei Megawatt oggi derivati dall’uso di carbone, generando nuove, immense ricchezze che andranno a beneficio dei soliti noti, già ricchissimi. Mentre i poveri diverranno ancora più poveri (l’automotive elettrica continuerà a essere indisponibile per miliardi di persone nel mondo!), ma che si crederanno ricchi grazie sia alla magia degli smartphone sempre più smart e all’universo digitale tascabile in essi incorporato, sia ai social “gratuiti” e alla Rete. Sinistra che, come il Mago Merlino evoca ed esalta le “gretinate” e la chiamata alla bontà escatogica vaticana del “facciamoli entrare tutti” (i migranti..), senza mai invitare i nativi digitali, divoratori di social network, a ridurre del 50 per cento i loro consumi superflui.

Tutti costoro, non denunciano mai le vere cause delle migrazioni epocali alla cui radice si collocano le élites corrotte, violente e intrinsecamente mafiose di dittatori e profittatori, che svendono alle grandi superpotenze economiche e alle multinazionali le enormi ricchezze naturali appartenenti ai loro popoli, senza alcuna cura per l’estrema povertà in cui sono ridotti i loro cittadini-sudditi, costretti a migrare in Occidente alla ricerca di una vita migliore, quando potrebbero benissimo averla nei luoghi dove sono nati! Mai che il politicamente corretto si sia espresso nelle più autorevoli sedi internazionali per proporre la confisca di tutti i beni depositati nelle banche occidentali dai responsabili (soprattutto africani) di quei governi corrotti e genocidari di fatto, rinunciando di conseguenza alla demagogia onusiana delle “Porte aperte ai migranti”! Al ragionamento, pur fondato di Canfora sulla crisi storica (e irreversibile) degli ideali storici della Sinistra, manca tuttavia la chiave di volta che ne ha realmente causato il declino.

Ovvero: la degenerazione della democrazia rappresentativa parlamentare, che ha rovesciato il dettato costituzionale di “tutto il Potere al Popolo”, allontanando l’assoluta maggioranza delle persone dalla Politica e dai Partiti, divenuti nel tempo “Cosa Loro”, avendo perduto l’anima popolare e le capacità di ascolto dal basso dei reali bisogni dei cittadini. Così, si è verificata l’ondata demagogica della Democrazia diretta alla Grillo-Casaleggio, fondata sull’ossimoro della creazione di “èlite anti-élite” e sulla piattaforma “proprietaria” di Rousseau, per avallare le scelte politiche di un centinaio di migliaia di iscritti, contro la decina di milioni di voti ricevuti! E si sono visti i risultati disastrosi!  Per rivoluzionare un sistema completamente bloccato non resta che andare oltre, grazie alla diffusione capillare dei devices digitali, pensando a una soluzione di Democrazia diffusa, con voto online certificato per l’individuazione, la stesura e la votazione di norme d’interesse generale, sottraendo i relativi poteri decisionali fondamentali alle lobbies e ai Poteri forti che controllano Parlamenti e Governi. Altrimenti, che cosa e quando?


di Maurizio Guaitoli