Dopo un testa-a-testa durato alcune settimane assistiamo a un “colpo di scena”: nella Supermedia dei sondaggi stilata da YouTrend, infatti, Fratelli d’Italia compie un balzo notevole (+1,2%) e si porta al 22,4 per cento, staccando nettamente il Partito Democratico.

Si tratta di una crescita di FdI che va a scapito degli altri due principali partiti di centrodestra, Lega e Forza Italia, che perdono entrambi quasi mezzo punto (-0,4%) in due settimane.

Dati da prendere con le molle, suggeriscono gli analisti, perché il dato Supermedia è meno ricco del solito: 5 sondaggi realizzati da 3 diversi istituti.

Detto ciò, con l’eccezione del partito di Giorgia Meloni, nessuno dei maggiori partiti se la passa troppo bene: Pd e Movimento 5 Stelle arretrano leggermente, con i pentastellati che si ritrovano a quasi 10 punti dalla vetta. Un’involuzione incredibile clamoroso per un partito che a inizio legislatura vantava il 33 per cento dei consensi e che dispone tuttora della rappresentanza parlamentare più nutrita.

Da diversi anni, in realtà, Giorgia Meloni è tra i leader politici con i tassi di fiducia più alti, intorno al 40% degli elettori (dati Demos).

La crescita di FdI è avvenuta a partire dal 2019 quando, dopo le Europee (che ne certificarono l’entrata nel “club” dei partiti di media grandezza, con il 6,5% ottenuto nelle urne) si posizionò come il partito di centrodestra più coerente.

Con l’avvento del Governo Draghi, FdI ha ulteriormente consolidato quel posizionamento, ponendosi come l’unico partito d’opposizione a un governo di unità nazionale di cui Lega e Forza Italia avevano invece scelto di far parte. Un posizionamento per certi versi “comodo” e che ha consentito a FdI non solo di accrescere i suoi consensi, ma anche di mantenere un elevato livello di soddisfazione da parte dei suoi elettori.

Le recenti evoluzioni del consenso, in particolare dopo l’invasione russa dell’Ucraina (a seguito della quale si sono rafforzati Pd e FdI mentre si sono indeboliti Lega e M5s) spiegano molte delle tensioni che si stanno registrando in queste settimane tra i partiti, non solo all’interno del centrodestra con il “pretesto” di disaccordi sulle candidature per le elezioni amministrative (e quelle Regionali in Sicilia), ma anche internamente alla maggioranza parlamentare in tema di politica estera, in particolare per ciò che riguarda l’allargamento della Nato a Svezia e Finlandia.

Aggiornato il 20 maggio 2022 alle ore 15:02