Il contrasto al governo sulla pelle dei cittadini

La maggioranza è preoccupata, sa di non avere affatto il controllo della situazione. Nonostante il Partito democratico sia ridotto al suo minimo storico, è comunque in grado di contrastare l’azione del Governo Meloni attraverso le burocrazie italiane ed europee, la magistratura ed i vari poteri bancari, finanziari ed assicurativi. Il governo ha le mani legate, lo si avverte dal fatto che non sa in che modo si possa lanciare un ulteriore salvagente per l’ex Ilva o anche varare il nuovo codice per le Ong senza tirarsi addosso le ire dei potentati internazionali.

In molti s’interrogano su quali armi possa usare l’opposizione per riconquistare terreno e bloccare l’azione di governo. La risposta è semplice e sotto gli occhi di tutti: ovvero contrastando l’azione di governo su tematiche come ambiente e lavoro, ma anche soffiando sulla speranza d’una nuova pandemia che possa bloccare definitivamente l’economia italiana. La strategia è già evidente nelle dichiarazioni d’intenti di Stefano Vaccari (capogruppo Pd in commissione Agricoltura di Montecitorio), Angelo Bonelli (deputato di Avs e portavoce di Europa Verde) e di Elly Schlein (segretario in pectore del Pd). Basta solo osservare come l’opposizione intenderebbe bloccare l’abbattimento dei cinghiali sia in aree urbane che agricole: lo sta facendo con la denuncia all’Unione europea della legge italiana, che sarebbe in contrasto con la Direttiva comunitaria Habitat, con la strategia Ue sulla “tutela della biodiversità” e con gli orientamenti emersi dalla recente “Cop 15 Montreal-Kunming”.

Nello specifico l’opposizione punta sul fatto che l’Unione europea possa sanzionare l’Italia, ed in base al fatto che la politica Ue non prevede l’abbattimento di animali: che siano topi, cinghiali o lupi non cambia la linea della direttiva comunitaria; non dimentichiamo che nel Nord Europa non è più possibile avvelenare i topi come altre specie un tempo ritenute nocive e dannose. Infatti in Svezia, Olanda e Germania viene operata la cattura ed il contenimento della riproduzione dei ratti. Altro terreno di contrasto al governo è certamente il lavoro. Infatti le cinghie di trasmissione consensuale (sindacale) di Pd e sinistra stanno osservando ed indagando su eventuali nuovi contratti di lavoro che possano essere siglati in tempo di centrodestra al governo.

Ovviamente la Costituzione recita che il lavoro è un diritto, ma ben sappiamo che c’è chi controlla il cittadino abbia le carte in regola per poter essere assunto nel pubblico impiego come in società che comunque lavorano per la Pubblica amministrazione. Di fatto, Pd e dintorni scongiurano il clientelismo dell’avversario inficiando la contrattualistica di lavoro, bloccando le assunzioni. Gli unici ambiti dove quest’azione di contrasto al lavoro non andrebbe a compiersi sono l’enorme bacino precario di Amazon e tutto ciò che ruota attorno al “deliveroo”. Il Pd reputa ricostruire il proprio consenso proprio impedendo assunzioni e prospettive di lavoro. La nuova “battaglia per la legalità” di Elly Schlein si basa proprio su robusti veti incrociati europei e giudiziari che possano impedire al governo di aumentare il numero degli occupati. A favore di questa visione delle opposizioni ci sono le linee guida del Forum economico mondiale (World Economic Forum, conosciuto anche come Forum di Davos) che vede nel lavoro manifatturiero il primo fattore d’inquinamento del Pianeta. Ovviamente ogni nomina o situazione che crei lavoro verrà attenzionata dall’autorità giudiziaria, questo lega non poco le mani al centrodestra.

Importanti opere di contrasto al governo di centrodestra sono nelle mani dei sindaci legati all’opposizione: i primi cittadini di Roma, Milano, Napoli, Pesaro e Firenze possono di fatto bloccare le economie cittadine locali, riversandone poi le colpe sul governo nazionale. Anche usando le leggi dello stato per allargare ed appesantire la pressione fiscale: infatti potrebbero gravare sui commerci aliquote per alimentare un fondo che ipoteticamente lenisca la povertà, appesantendo le già numerose imposizioni locali. Non dimentichiamo l’importante opera di contrasto al lavoro artigianale e commerciale che i sindaci possono operare attraverso le “polizie locali”: accertamenti, sanzioni su ipotetiche inottemperanze a norme Ue e nazionali, chiusure e segnalazioni a strutture di controllo ed Agenzia delle Entrate.

Ma la vera manna in grado di disarcionare la maggioranza di governo sarebbe attesa dalla Cina, ovvero l’esplosione di un Covid che reintroduca un lockdown ed un blocco ermetico dell’economia. In Cina ci sono ora un milione di nuovi casi e almeno 5mila morti al giorno: questo potrebbe indurre l’Oms a chiedere nuovamente drastiche chiusure a tutti i governi del Pianeta. L’esecutivo di centrodestra aveva promesso l’addio alle restrizioni, ed ora si potrebbe vedere costretto a reintrodurre tamponi obbligatori per i viaggiatori e, sotto pressione di Ue ed opposizioni, ad imporre probabili restrizioni allo spostamento dei cittadini in area Schengen. Di fatto l’opposizione è ancora oggi figlia del gramsciano “tanto peggio tanto meglio”.

La gente ha dato fiducia a Giorgia Meloni sperando si possa sbloccare l’Italia, liberarla da vincoli burocratici, rimpalli di competenze e carestia creata da subdole norme Ue. Il Pd su vincoli, norme e blocco dei comparti produttivi ha costruito il proprio potere, la propria prerogativa di controllo, la propria casta sacerdotale di dirigenti pubblici e magistrati. Una lotta cruenta che comunque si consumerà sulla pelle della gente comune.

Aggiornato il 29 dicembre 2022 alle ore 12:01