Ucraina, Tajani: “Sì alle armi, difficile mandare i caccia”

martedì 21 febbraio 2023


“Le parole di Silvio Berlusconi? Basta chiacchiere, lui è per l’Ucraina e la pace”.

Lo sostiene, in un’intervista alla Stampa, Antonio Tajani. “Dovremmo smetterla – attacca il ministro degli Affari esteri – con l’autoflagellazione e con le chiacchiere interne da Novella 2000. Al di là della narrazione politica, Berlusconi non ha mai detto nulla a sostegno della Russia, mentre al Parlamento europeo ha votato documenti di condanna dell’aggressione di Mosca. Lui è da sempre dalla parte dell’Ucraina, ma cerca di insistere sulla necessità di arrivare alla pace”. Secondo Tajani, la staffetta a Kiev tra Joe Biden e Giorgia Meloni “ha un grande significato” che “mostra l’unità dell’Occidente e della Nato nella difesa dell’indipendenza dell’Ucraina”. Sulla fornitura di armi si andrà avanti: “Abbiamo già approvato il sesto pacchetto e l’invio del materiale è in via di perfezionamento. Tra qualche settimana, in collaborazione con i francesi, manderemo in Ucraina anche il sistema missilistico Samp-T per la difesa aerea”. Potremmo mandare anche nostri caccia?

“Ancora non ne abbiamo parlato, ma nel caso dovremo coordinarci con gli alleati, capire che tipo di aerei manderanno loro, perché non ha senso consegnare agli ucraini modelli diversi, poi c’è il problema di addestrare i piloti. Insomma, mi pare praticamente impossibile che vengano inviati caccia italiani”. Rispetto alla Cina, “aspettiamo di vedere la loro proposta in 12 punti”. E il ruolo dell’Italia? “Siamo in prima linea, vogliamo anche essere protagonisti della ricostruzione dell’Ucraina. Stiamo organizzando un evento, da svolgere nelle prossime settimane a Roma, per presentare un piano e coinvolgere il maggior numero possibile di imprese”. Intanto, l’aumento della produzione di munizionamenti in vista del rinnovo del nuovo Piano triennale tecnico-industriale della Difesa, previsto dal 2024, sarà allo studio delle strutture competenti nei prossimi mesi. È l’ipotesi, a quanto si apprende da ambienti della maggioranza, vagliata anche per la necessità di forniture manifestata da Kiev. Nel recente periodo, a quanto si apprende, c’è già stato un incremento con una produzione molto serrata legato all’efficientamento delle linee e all’ampliamento di alcuni reparti, a causa di un aumento delle attività industriali a supporto della Difesa e degli investimenti fatti.


di Manlio Fusani