Inaccettabile arroganza

lunedì 15 maggio 2023


È intollerabile l’ammonizione fatta da Volodymyr Zelensky: “Gli italiani capiscano: o ci aiutano a difenderci o saranno costretti a combattere”. Il “campione della democrazia” e dei “valori di libertà” del mondo occidentale ci ha fatto sapere che senza l’eroica difesa del popolo ucraino l’Italia avrebbe avuto ai suoi confini l’Armata rossa. In sostanza, quanto ci chiede in aiuti gli è dovuto in quanto ci sta difendendo dall’orso russo. Sinceramente non credo alla vulgata che Vladimir Putin, dopo l’invasione dell’Ucraina, senza la resistenza dell’esercito di Kiev, avrebbe aggredito altri Paesi men che mai: l’Italia e l’Europa. Nazioni con le quali aveva consolidati rapporti di interscambio economico, dai quali traevano profitti reciproci. L’Europa poteva contare sull’importazione a basso costo di energia ed esportava beni a elevato valore aggiunto nel ricco mercato della Federazione Russa. L’Italia fa parte dell’Alleanza atlantica e deve, in forza del trattato internazionale, ottemperare ai suoi obblighi internazionali. Anche se una autonomia di pensiero non guasterebbe.

In continuità con il governo presieduto da Mario Draghi e degli accordi presi con gli altri Paesi europei, l’Italia ha partecipato e partecipa agli aiuti militari all’Ucraina nonostante sia risultata tra le nazioni maggiormente penalizzate economicamente dalle sanzioni contro la Federazione russa. Le richieste di aiuto militare del presidente ucraino sono di un continuo crescendo al punto che ormai il confine tra gli aiuti militari e la partecipazione diretta dei Paesi Nato alla guerra è sempre più labile. Le richieste sono sempre più pressanti e arroganti e stanno irritando l’opinione pubblica che mal sopporta i costi della guerra in Ucraina. È possibile che un capo di Stato che chiede sostegni per “difendersi” dichiari: “Rispetto per il Papa, ma non abbiamo bisogno di mediatori”. Giorgia Meloni ha ricevuto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky con tutti gli onori e ha promesso sostegno a 360 gradi compreso l’appoggio per l’entrata dell’Ucraina nell’Unione europea.

Se è vero, ho molti dubbi, che in l’Ucraina vige, da quando l’ex attore comico è diventato presidente, una democrazia compiuta, è assurdo che ancora ci siano delle resistenze all’ingresso del suo Paese nell’Unione europea.  Giorgia Meloni da quando è al governo non ha sbagliato un colpo in economia e in politica estera. Con Zelensky, la premier ha assunto un atteggiamento più realista del re?


di Antonio Giuseppe Di Natale