Strade di cacca: le deiezioni canine invadono Roma

martedì 16 maggio 2023


C’è chi sostiene che la cacca porti fortuna. Calpestare l’asfalto dell’Urbe, in tal senso, potrebbero offrire conferme o meno. Infatti, secondo un recente monitoraggio dell’Acos Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale – emerge che gli escrementi di cane non raccolti si trovano su circa quattro strade su dieci. E anche nelle zone meno colpite dal “fenomeno” le statistiche viaggiano a una media di una strada su quattro. Dati alla mano, una lieve flessione è annotata nel 2020 (37 per cento), con il picco nel 2021 (45 per cento). Per la cronaca, a partire da questa punta massima “nelle osservazioni trimestrali dell’ultimo biennio” c’è una generalizzata e progressiva diminuzione del problema, con un minimo nel IV trimestre del 2022. Per Acos, “è doveroso sottolineare che la soluzione al problema degli escrementi lasciati sulle strade non può essere rimessa agli interventi di pulizia da parte del gestore del servizio di igiene urbana, ma andrebbe ricercata nell'adozione di interventi di disincentivo e repressione dei comportamenti scorretti dei conduttori degli animali, che non rispettano il Regolamento e più in generale le regole di convivenza civile”.

IL MONITORAGGIO

Non rimuovere gli escrementi animali dal suolo comporta teoricamente una sanzione che va da 50 a 500 euro, eppure l’abbandono delle deiezioni è una “prassi” ricorrente nel 2022, riscontrata nel 38 per cento delle oltre 9mila strade osservate, a fronte di un 24 per cento di casi in cui vengono complessivamente notati rifiuti abbandonati di vario genere (sacchetti, ingombranti, pericolosi). Da un punto di vista metodologico, il monitoraggio ha in serbo un minimo di 2.070 ispezioni a trimestre (“ma in media se ne portano a buon fine oltre 2.250, superando le 9mila ispezioni all’anno”); i controlli sono stratificati per Municipio, per giorno della settimana (da lunedì a sabato) e per fasce orarie (mattina, pomeriggio, sera). Vengono così estratte due strade per Municipio – complessivamente 30 strade ispezionate al giorno – su una lunghezza di circa 200 metri per ispezione. Ogni verifica segnala, tra le altre cose, il livello di pulizia (con tanto di documentazione fotografica), le possibili violazioni al Regolamento dei rifiuti, la presenza di rifiuti abbandonati.

LA SITUAZIONE NEI MUNICIPI

La fotografia scattata nei Municipi è variegata, con uno scarto del 22 per cento fra il migliore dal punto di vista degli escrementi abbandonati (il I, con una frequenza del 26 per cento) e il peggiore (il XII, 48 per cento). I territori sotto media – oltre al I – sono il IX e il VI. Otto Municipi sono nella fascia media: XIV, X, XIII, VIII, IV, V e il VII (quest’ultimo con il 42 per cento). In zona rossa (dove la criticità ricorre più spesso) troviamo il III (44 per cento), il II (46 per cento), l’XI (46 per cento) e, come detto, il XII.

INIZIATIVE DEI CITTADINI

Nell’ultimo decennio, va ricordato, vengono realizzate due campagne istituzionali di comunicazione sul tema, una informativa e l’altra di sensibilizzazione:

 Quanto costa sporcare Roma, campagna informativa in merito alle nuove sanzioni definite nell’OS 25/2013, pubblicata nel 2013 sul sito Ama;

Aiutami nel momento del bisogno, campagna di sensibilizzazione condivisa da Roma Capitale e Ama nel 2018, focalizzata sul decoro e sul rispetto della salute degli animali.

Poi ecco le iniziative dei privati come il Consorzio Cortina, per esempio, mette a disposizione dei residenti l’attrezzatura di raccolta; l’azione “fatta in casa” dei residenti di Porta di Roma). Senza dimentica l’esposizione “provocatoria” di febbraio, a Testaccio, Dog shit experience.

“Basta un numero relativamente basso di persone che non rispettano il Regolamento sul tema in oggetto per rendere indecorose le strade della città – termina l’Acos – suscitando lo sdegno di romani e turisti. Le iniziative spontanee di cittadini, Comitati di quartiere e consorzi, più o meno organizzate, più o meno ironiche, testimoniano che la città chiede una soluzione drastica al problema”.


di Claudio Bellumori