In una società in cui l’approssimazione ed il dilettantismo invadono ogni meandro e settore della cultura e della politica, emerge sempre maggiormente l’impellente esigenza di riscoprire, se non addirittura, ahimè, far scoprire, illustri intellettuali che furono protagonisti di una fase storica della politica italiana, cui tutto si può rimproverare tranne la carenza di competenza politica e di elevata cultura.

L’Italia è una nazione in cui la popolazione è senza memoria storica, come riportava il grande giornalista Indro Montanelli, il quale amava citare il fatto che questa considerazione ebbe modo di sentirla dall’illustre scrittore e giornalista, nonché suo maestro, Ugo Ojetti, scambiandola peraltro per una boutade, ma che in realtà era ed è tuttora l’esatta radiografia culturale degli italiani. In questo disarmante contesto subculturale diventa basilare, se non vitale, diffondere il patrimonio culturale e politico che rappresentò Giovanni Spadolini con il suo raffinato pensiero politico, di matrice repubblicana.

Per questo motivo, ho ritenuto opportuno approfondire gli obiettivi formativi e le iniziative intraprese dal nuovo soggetto culturale “Academy di cultura e politica Giovanni Spadolini” (fondato dal presidente ed ex consigliere parlamentare Luigi Tivelli), intervistando la sua portavoce Claudia Conte, promettente opinionista di RaiNews (citata anche dal giornale Forbes).

Quali sono le motivazioni che hanno dato origine all’Academy di cultura e politica Giovanni Spadolini?

Recuperare e rilanciare la figura di Giovanni Spadolini ha un significato di grande spessore politico-culturale. Spadolini ha rappresentato un felice matrimonio tra politica e cultura negli anni del dopoguerra. Fu direttore di giornali, compreso il Corriere della Sera, primo professore italiano di Storia contemporanea a Firenze, scrittore e saggista. Ha portato poi tutto questo forte know-how culturale nella sua dimensione politica di Presidente del Consiglio, Ministro della Cultura e della Difesa, Presidente del Senato... Il messaggio di fondo insito nella fondazione dell’Academy è nell’esigenza imprescindibile di risanare il divorzio fra politica e cultura, proponendo una seria offerta di formazione politico culturale per i giovani. 

Quali sono gli obiettivi dell’Academy?

L’Academy è impegnata nell’individuare le opportunità di miglioramento per l’attuale vita politica. Tra i principali temi di attenzione l’eccesso di presentismo che offusca la memoria storica, la regolare chiusura in un eterno presente da parte di chi opera nell’ambito della politica odierna, coadiuvata dall’utilizzo dei social network. Il secondo obiettivo che l’Academy si propone di raggiungere è sostenere la meritocrazia e contrastare il dilettantismo. Il messaggio che viene dalla figura di Giovanni Spadolini è quello di un serio professionismo e un forte radicamento nel senso della memoria storica, cui ispirò anche la mia attività di imprenditrice culturale e scrittrice.

Quale schieramento politico può essere l’erede dei valori del pensiero repubblicano di Giovanni Spadolini?

Non è facile trovare negli schieramenti di oggi il pensiero politico che era proprio di Spadolini, certo è che il suo pensiero aveva radici ben salde nella storia del Pri che dal 1895 ha visto militare tra le sue fila uomini come Mazzini, Saffi, Cattaneo e della miglior cultura laica e democratica. Ciò che sicuramente resta del pensiero di Spadolini è il forte connubio tra cultura e politica, che prescinde dal colore politico, ciò che conta è aver una buona conoscenza e forte memoria storica. La speranza è che l'eredità di questo filone di pensiero sempre moderno e anticipatore, aperto da sempre ai diritti civili e capace di guardare alle migliori esperienze dei paesi europei, possa irrorare indifferentemente forze del centrosinistra e del centrodestra, perché è forse il più moderno e attuale filone di pensiero politico-culturale. Nella speranza che soggetti culturali con obiettivi così alti culturalmente, come l’Academy di cultura e politica Giovanni Spadolini, possano dare i loro frutti nella società civile e nella stessa politica, salvando l’Italia da questa deriva di dilettantismo e di latitante cultura e di inesistente memoria storica, ricordo una illuminante riflessione di Giovanni Spadolini: “Al dogma, all’unità consacrata nel dogma si risponde con la fede nell’antinomia, con la coscienza della molteplicità, col tormento delle contraddizioni che sono alla base dello spirito umano e si compongono solo sul piano della storia”.

(foto di Giuseppe Andidero)

Aggiornato il 16 maggio 2023 alle ore 19:55