Europee, Meloni agli alleati: le liti favoriscono la sinistra

Di messaggi ai naviganti Giorgia Meloni ne manda diversi. Nello studio di Porta a Porta, su Rai 1, alla domanda di una sua possibile disponibilità a sostenere una “maggioranza Ursula”, risponde: “No, non sono disponibile a nessuno accordo strutturale con la sinistra. Questo non avverrà mai”. Poi va al sodo: “Dobbiamo portare il modello italiano in Europa: costruire una maggioranza di centrodestra, con al centro i conservatori. Il presidente della Commissione arriva dopo”. Con un però: “L’unica cosa che non dobbiamo fare è dividerci fra di noi. Perché la sinistra è in difficolta. Se vogliamo farle un favore, allora ci mettiamo a litigare, battibeccare, fare campagna elettorale”. Per la presidente del Consiglio, l’importante è condividere l’obiettivo, che non è facile, “ma a portata di mano. Se uno vuole costruire una maggioranza diversa, deve guardare alle diverse formazioni di centrodestra. Se ognuno alza la sua bandierina, ci ritroveremo di nuovo la sinistra”.

Il discorso, a seguire, volge sulle riforme e il premierato: “Quello che volevo è una riforma che non mettesse in discussione l’autorevolezza e l’unità che il Capo dello Stato garantisce, ma cambia molto quando hai un mandato diretto dei cittadini: ai cittadini rispondi. Quando hai un mandato che viene dai partiti, rispondi a loro. Il Presidente della Repubblica – sottolinea – è il garante della Costituzione, questa disparità non la vedo. Dopodiché, vogliamo introdurre anche l’elezione diretta del Presidente della Repubblica? Io non sono contraria”. E ancora: “Non siamo intervenuti nella riforma sulla legge elettorale. Io sono laica sul tema del ballottaggio. Per me l’importante è portare a casa questa riforma, che è l’eredità più grande che posso lasciare all’Italia”.

Infine, sui test per i magistrati, rivela: “Il test psicoattitudinale c’è già per le forze ordine, le forze armate, esiste in diversi Paesi europei. Inoltre, le modalità sono stabilite dal Csm, non capisco lo scandalo. Chi si straccia le vesti su una cosa di buon senso, su cui la maggioranza dei magistrati è d’accordo, non fa un buon servizio alla magistratura”.

Aggiornato il 05 aprile 2024 alle ore 15:40