Caos Pd, pronto il “Codice di auto-regolamentazione” per i candidati

Giuseppe Conte dispensa consigli e dà lezioni di moralità a Elly Schlein.

“Cambi il Partito democratico come aveva promesso, prima che il Pd cambi lei”. Il leader del Movimento 5 stelle parla degli ex alleati in un’intervista al Corriere della Sera, dopo la rottura con i dem in Puglia, in seguito delle indagini giudiziarie. “Se abbiamo fatto saltare le primarie è perché per noi la lotta contro la corruzione e l’illegalità è un patrimonio non negoziabile”. Ma le “voci di dentro” del Partito democratico replicano duramente. “Credo che Elly Schlein abbia fatto bene a mettere al centro il fatto che non è che si può continuare ogni giorno a ballare”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Lo dice la matematica, prima ancora che la politica: il Pd da solo non ce la fa, ma senza il Partito democratico – aggiunge Bonaccini – è impossibile per chiunque pensare di battere la destra. Si lavori e si ragioni su questo, provando a trovare ragioni di dialogo”. Ma il sindaco di Bergamo Giorgio Gori è più tranchant. “Leggere di Conte che ingiunge a Elly Schlein di trasformare il Pd – pena lasciarsi trasformare dal vecchio Pd – mi fa davvero arrabbiare”. Lo scrive Gori sui social. “Come si permette? Il Pd è fatto da migliaia di donne e uomini per bene. Un partito con un minimo di spina dorsale non dovrebbe consentire a nessuno di parlare così”.

Intanto, una risposta “indiretta” a Conte arriva dalla Campania. Il commissario regionale del Pd, Antonio Misiani, insieme ai segretari provinciali dem presenta oggi, per la prima volta in una riunione del partito regionale, un “codice di autoregolamentazione” per i candidati. “È chiaro – spiega all’Ansa Misiani – che queste regole rigide che intendiamo applicare ora in Campania a tutti i candidati delle prossime amministrative e che in parte erano già state sperimentate per le comunali a Napoli, potranno essere estese in ogni luogo dove potrebbe rendersi necessario”. Anche a Bari o in Piemonte ad esempio? “Assolutamente sì”, risponde Misiani. Nella bozza del “Codice di autoregolamentazione” che l’Ansa è in grado di anticipare ci sono varie richieste che verranno poste al candidato. Il Pd regionale e provinciale e i circoli dovranno acquisire infatti, prima del termine della presentazione delle liste, i curricula, il casellario giudiziario e il certificato penale dei candidati, “al fine di istruire adeguatamente l’approvazione delle liste secondo le modalità statutarie”.

Poi il Pd, secondo quanto si legge nella bozza messa a punto dal responsabile Economia del partito e senatore Antonio Misiani, insieme ai segretari provinciali dem, chiederà ai propri candidati di sottoscrivere un’autodichiarazione con cui si impegnano a denunciare alle sedi competenti e agli organi di partito: eventuali fenomeni di condizionamento del voto, di voto di scambio, di intimidazione nel corso della campagna elettorale, tentativi di intimidazione, di corruzione o di concussione nel corso del proprio mandato elettivo o amministrativo. E si chiede anche di porre la massima attenzione: affinché ci siano chiari meccanismi di trasparenza amministrativa e di lotta alla corruzione e al condizionamento delle organizzazioni criminali, sia data priorità al tema del riuso dei beni confiscati alla camorra combattendo ogni forma di omissione e opacità, sia data priorità al tema dell’educazione alla legalità e alla povertà educativa. Inoltre, gli eventuali candidati dovranno sottoscrivere il “codice etico” e dichiarare di non essere in condizioni di incandidabilità rispetto al codice di autoregolamentazione antimafia. Poi viene chiesto anche di impegnarsi a comunicare agli organi di garanzia del partito ogni eventuale variazione della propria posizione. Secondo quanto apprende l’Ansa, l’applicazione in Campania di questo “codice” verrà affidata dal Pd al magistrato Franco Roberti, già procuratore nazionale antimafia.

Aggiornato il 09 aprile 2024 alle ore 09:35