Terrorismo, anche l’Italia “è un obiettivo al pari di altri Paesi europei”

“La diffusa azione di radicalizzazione sul web ha innalzato la soglia dell’attenzione preventiva che dobbiamo dedicare al rischio connesso al terrorismo internazionale”. Così il capo della Polizia, Vittorio Pisani, nel suo intervento alla festa per i 172 anni della Polizia di Stato, in corso a piazza del Popolo. Sul tema, interviene pure il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi: “Gli arresti e le espulsioni che stiamo facendo di persone ritenute pericolose per la sicurezza nazionale dimostrano le grandi capacità investigative e di prevenzione delle forze dell’ordine”.

L’allerta comunque resta alta. Come spiegato, in un colloquio con il Corriere della Sera, da Diego Parente, direttore centrale della polizia di prevenzione e del Casa, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo: “Siamo un obiettivo al pari di altri Paesi europei. Nella propaganda jihadista, Roma viene indicata come target remunerativo proprio come altre capitali, pensiamo a Londra e Parigi”. Un discorso, questo, che si collega con “quanto accaduto il 7 ottobre scorso con l’attacco di Hamas a Israele per una serie di ragioni, fra cui il tentativo dei principali brand terroristici di trasformare quel conflitto in una guerra di religione, con invito ai propri affiliati a colpire ovunque ebrei e crociati”.

E poi: “Da molto tempo i target cristiani vengono colpiti da esponenti dello Stato islamico, soprattutto in Africa ma recentemente anche in Turchia, e l’Italia è un Paese simbolo della cristianità”. Per Parente “l’attenzione sul fenomeno terrorismo è sempre stata elevata e proprio dopo il 7 ottobre abbiamo ulteriormente alzato l’asticella, implementando sia le attività di monitoraggio investigativo sia di tutela di obiettivi sensibili”. Nello specifico, “vengono seguite con attenzione tutte le manifestazioni: solo marginalmente si sono verificati incidenti, ma il timore è che la diffusione di un clima di odio possa ulteriormente favorire un processo di radicalizzazione violenta”.

Infine, viene indicato che tante operazioni a termine “traggono origine da un attento monitoraggio del web, ormai luogo privilegiato per innescare radicalizzazioni violente, analizzate dal Casa come anche i maggiori teatri di crisi potenzialmente forieri di minacce per la sicurezza dell'Italia e dei suoi interessi all’estero”.

Aggiornato il 10 aprile 2024 alle ore 15:49