Salvini: “Dire no ad auto diesel e benzina? Una fesseria”

“Mai con Macron quando ipotizza l’invio di truppe di terra, soldati a morire in Ucraina. L’Ucraina la stiamo sostenendo con aiuti economici, militari, umanitari”. Così Matteo Salvini. Il vicepremier e ministro del Trasporti, intervenuto su Radio Cusano Campus, riferisce che da ministro è già in contatto con il Ministero competente ucraino per “dare una mano” alla ricostruzione “a guerra terminata”. Allo stesso tempo, però, se la prende con il “guerrafondaio Macron”. Sostenendo che va “fermato”. Non solo: “Se certa politica italiana, ahimè anche nel centrodestra, preferisce Macron a Le Pen, fa una scelta molto chiara”. Così, per la Lega, “tutta la vita Le Pen”.

Poi il discorso volge sul Ponte sullo Stretto, dicendo che serve come tante altre opere, “la Roma-Latina” e “l’alta velocità Roma-Napoli-Bari che permetterà di arrivare da Roma a Bari in tre ore”. Per quanto concerne il Ponte, è “utile” perché si sta “investendo per modernizzare strade e ferrovie di Sicilia e Calabria”. In soldoni, per Salvini sarà “una straordinaria opera d’arte” che porterà lustro e risalto, nel mondo, all’ingegneria italiana.

Infine, Matteo Salvini torna sul tema delle auto elettriche: “Dire no alle auto a diesel e benzina è una fesseria. Mettere fuori gioco il motore termico sarebbe un suicidio”. Concetti, questi, espressi per la presentazione del Salone Auto in programma dal 13 al 15 settembre. “Spero che chiunque vada in Europa nel prossimo mandato, al di là degli scontri elettorali, riconsideri la follia e il furore ideologico degli ultimi anni che ha messo fuori competizione un intero settore”. “I bonus sulle auto elettriche – va avanti – raramente rimangono in Italia, perché le auto elettriche in Italia sono marginali. La maggior parte delle elettriche vendute sono cinesi. Siamo nel libero mercato, ma mi chiedo che senso ha mettere un miliardo di denaro pubblico, quando una buona parte di questo miliardo finisce a Pechino e non a Torino?”. E poi: “Dire di no al nucleare significa suicidarsi. Come Governo ci siamo impegnati a riportare l’Italia nel contesto dei Paesi sviluppati occidentali, con il ritorno al dossier del nucleare. Ma non sono forme di produzione che arrivano domani mattina”.

Aggiornato il 06 maggio 2024 alle ore 13:51