L’Alleanza internazionale per un commercio libero da tortura

L’Alleanza internazionale per un commercio libero da tortura è un’iniziativa partorita dall’Argentina, dall’Unione europea e della Mongolia, che riunisce vari Paesi di tutto il globo. Il suo scopo è quello di porre fine allo scambio di merci che possono essere utilizzate per applicare la pena capitale, generare tortura e violazione fisica alla dignità umana.

Negli ultimi decenni sono sempre più numerosi i Paesi che si sono impegnati a sradicare dai propri ordinamenti giuridici la pena capitale, la tortura e i trattamenti inumani e degradanti, attraverso lo sottoscrizione e l’ufficializzazione delle convenzioni e dei protocolli delle Nazioni Unite. Nonostante tali modifiche giuridiche, molte nazioni continuano ad utilizzare sistematicamente la tortura e la pena di morte, attraverso prodotti che vengono commerciati e venduti sul mercato internazionale.

I divieti nazionali e le convenzioni sottoscritte sui diritti dell’uomo hanno reso tale tipo di commercio e di esportazione più difficile nel corso degli ultimi anni, ma l’Argentina, l’Ue e la Mongolia hanno deciso di rafforzare tale battaglia e di adottare ulteriori misure di prevenzione. Nonostante il diritto internazionale vieti la tortura in qualsiasi circostanza, gli strumenti utilizzati per infliggere dolore e morte sono tuttora commercializzati in tutto il pianeta. Tra questi figurano manganelli chiodati, cinture a scarica elettrica e aste che tengono bloccata la vita o un arto, infliggendo shock elettrici, nonché sostanze chimiche e sistemi di iniezione automatici utilizzati per l’esecuzione di sentenze capitali.

Già l’anno scorso fece scalpore la notizia della multinazionale Pfizer, la cui sede legale è a New York, quando comunicò di aver potenziato i controlli per impedire che i propri farmaci possano essere venduti alle amministrazioni penitenziarie che ritenessero di usarli per le esecuzioni. Si trattò di una decisione importante da un punto di vista simbolico. Sono più di 20 le ditte europee e statunitensi che negli ultimi anni hanno adottato decisioni del genere, ma l’aggiunta della Pfizer, che per fatturato è la più importante multinazionale farmaceutica del mondo, fu considerata un incisivo passo importante.

“L’unico fine di questi prodotti è infliggere dolori atroci e uccidere esseri umani. Non possiamo permettere che siano commercializzati come fossero merci qualsiasi. È giunto il momento di intraprendere azioni concrete per dire una volta per tutte 'basta' a questo commercio esecrabile”, ha dichiarato la Commissaria dell’Ue per il Commercio, Cecilia Malmström.

I Paesi che parteciperanno all’Alleanza aderiranno ai suoi quattro punti d’azione: adottare misure per controllare e limitare le esportazioni di queste merci; dotare le autorità doganali di strumenti adeguati. L’Alleanza istituirà una piattaforma per monitorare i flussi commerciali, scambiare informazioni e identificare i nuovi prodotti; mettere a disposizione assistenza tecnica per aiutare i Paesi a redigere e attuare norme che vietino questo commercio e scambiare pratiche per la realizzazione di sistemi di controllo e applicazione efficienti.

L’Ue è impegnata nella tutela dei diritti umani e nella lotta contro la tortura e per l’abolizione della pena di morte. La sua legislazione severa sugli scambi di merci utilizzate per la tortura o la pena di morte ha già ottenuto successi: è anche grazie ad essa che i farmaci utilizzati per le iniezioni letali sono diventati più costosi e difficili da reperire. In occasione del lancio dell’iniziativa, che si svolgerà il 18 settembre presso il quartier generale delle Nazioni Unite, i Paesi aderenti firmeranno una dichiarazione politica comune. Nella giornata inaugurale è attesa l’adesione di circa 50 Paesi membri delle Nazioni Unite in tutto il mondo. L’alleanza potrebbe costituire una base per ampliare la cooperazione a livello dell’Onu in questo campo. Il sito internet dell’alleanza internazionale è già attivo.

(*) Comitato centrale della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo – Lidu Onlus

Aggiornato il 09 settembre 2017 alle ore 12:57