Event 201: lockdown e vaccinazione di massa

Torniamo a parlare di “Event 201”, cioè, il curioso convegno svolto il 18 ottobre 2019 a New York, organizzato dalla John Hopkins University e finanziato anche dalla Fondazione Bill Gates, in cui è stata simulata, con impressionante precisione, l’esplosione di una severa polmonite da Coronavirus qualche giorno prima che scoppiasse sul serio dall’altra parte del mondo, a Wuhan, in Cina.

Analizzando alcuni passaggi della simulazione, si può notare che non si concentra molto sulle cure mediche da mettere in campo per fronteggiare il virus, ma si preoccupa di gestire l’emergenza sul piano mediatico per rendere le persone più consapevoli dei rischi pandemici, ricorrendo anche ad attori e finti telegiornali, per seminare finto terrore. Altra curiosità è che la simulazione individua nel distanziamento sociale e nel lockdown le possibili soluzioni per fronteggiare l’emergenza sanitaria, ritenendo insufficienti i tradizionali farmaci antivirali.

Ma la simulazione rimarca anche l’importanza che la popolazione mondiale venga rapidamente vaccinata, per superare la fase pandemica in modo definitivo. Quindi, il lockdown che verrà applicato in tutti i Paesi del mondo, a partire, ovviamente, dalla Cina, che è stato il primo a “sperimentarlo”, con risultati migliori dei nostri, coincide proprio con la misura suggerita da “Event 201” e che vede tra i suoi principi ispiratori l’“Imperial College” di Londra. Questo istituto, anch’esso finanziato dalla Fondazione Bill Gates, è stato da sempre favorevole al lockdown ed è stato anche protagonista di un duro scontro con Boris Johnson il quale, all’inizio della pandemia in Inghilterra nel marzo del 2020, non voleva sentir parlare di lockdown perché lo riteneva inadatto alla popolazione inglese. Infatti, il lockdown sembra fatto su misura per i nostri “amici” cinesi, in quanto la possibilità di fronteggiarlo rinchiudendo i cittadini in casa è di gran lunga più semplice per loro che per noi occidentali, in quanto in Cina sono abituati ad obbedire agli ordini del Partito Comunista senza fare troppe storie, mentre è più complicato nei Paesi in cui la libertà personale è un caposaldo imprescindibile, soprattutto, nei Paesi anglofoni.

L’Imperial College di Londra ha previsto anche che il lockdown rigido della prima ondata venisse superato, in fase successiva, da un lockdown “alternato”, ridotto a 2-3 settimane, proprio come sta avvenendo in questi mesi caratterizzati da parziali riaperture e poi da nuove chiusure. Tra gli organizzatori della simulazione c’è anche la John Hopkins University a cui è stato assegnato il delicato compito di gestire il conteggio dei dati clinici relativi ai nuovi casi, ai decessi ed ai ricoveri ospedalieri che avvengono quotidianamente in ogni Paese del mondo. Quindi, la simulazione, da un lato, individua nel lockdown la “cura” per limitare la diffusione del virus e, dall’altro, rimarca l’importanza che la popolazione mondiale debba essere vaccinata.

Tuttavia, è notorio che un vaccino, per essere sicuro, necessita di tempi lunghi, dai cinque agli otto anni, ma la simulazione fa espresso riferimento ad un vaccino pronto nel giro di un anno: quindi anche su questo ha anticipato la realtà. Inoltre, “Event 201” parla di una malattia trasmessa, in Sud America, dai pipistrelli che contagiano i maiali e poi questi contagiano l’uomo, mentre la versione ufficiale della pandemia da Covid è che un pipistrello ha infettato l’uomo, dopo essere passato dal pesce ammassato al mercato ittico di Wuhan, quindi, si tratta di una autentica copia.

La simulazione ha previsto il lockdown come misura per arginare il contagio, ma quando la pandemia è scoppiata sul serio non era così automatico ipotizzare il ricorso a questa “cura” perché è davvero troppo inedita in base ai nostri canoni. La simulazione ha indicato la strada della massiccia vaccinazione che, nella pandemia reale, si è tradotta in un guadagno di centinaia di miliardi di dollari per le case produttrici. Menomale che tutti i vaccini spuntati in ogni angolo della terra, dopo l’inizio della pandemia, sono accompagnati dalla costante approvazione della comunità scientifica perché questo fa stare più tranquilli, anche perché poi lo dice la Tv, E quindi bisogna fidarsi della Tv, anzi, guai a diffidare di un vaccino prodotto in pochi mesi, visto che qualche conduttore di Tg si è persino scagliato contro gli italiani, che hanno rallentato la vaccinazione in occasione dei casi sospetti che hanno condotto alla temporanea sospensione del vaccino Astrazeneca la settimana scorsa.

In questo quadro, la partita sulla vaccinazione è diventata decisiva perché, tanto nella pandemia simulata che in quella reale, è stata “eletta” come l’unica strada percorribile per non venire nuovamente chiusi in casa. Tutto ciò ha reso gli autori della simulazione “Event 201” dei soggetti dotati dell’autorità morale propria dei vincitori di una guerra mondiale, in quanto sono loro a dettare la linea e a gestire i guadagni del vaccino, superiori a 50 miliardi di dollari all’anno per le aziende produttrici, le cosiddette Big Pharma, come ha fatto notare il quotidiano la Stampa del 14 dicembre 2020.

Infatti, le principali fasi di gestione della pandemia sono saldamente nelle mani della Fondazione Bill Gates e della John Hopkins University, coloro che ne hanno profetizzato nascita, provenienza, diffusione, catena di trasmissione, rimedi, varianti. Ne prendiamo atto. Nessuno è colpevole di nulla se non al termine di un regolare processo, tuttavia è davvero incredibile il silenzio mediatico intorno a questa vicenda. È auspicabile che la grande stampa o la comunità internazionale comincino a farsi qualche domanda, perché il mondo ha bisogno di chiarezza per comprendere la reale origine del virus, anche perché la Cina non ha fornito alcuna collaborazione al riguardo e l’inchiesta dell’Oms sui ritardi della Cina assomiglia sempre di più ad una farsa che ad un’inchiesta seria.

Lontani da idee complottiste, c’è solo bisogno di maggiore trasparenza, in quanto non è necessaria una pregressa esperienza da pubblico ministero per rimanere stupiti di fronte al fatto che gli ideatori della simulazione “Event 201” coincidono con coloro che, in questo momento, hanno saldamente in mano il controllo sui dati scientifici pandemici e sui lauti guadagni che provengono dalla vendita del vaccino. È notorio che la storia è scritta dai vincitori. Così come è altrettanto notorio che i media sono gestiti da editori, tuttavia non tutti gli editori del mondo appartengono necessariamente alla stessa parrocchia.

“I dubbi sono scomodi, ma solo gli imbecilli non ne hanno”, direbbe, con una licenza poetica, uno dei più grandi pensatori di tutti i tempi, l’immenso filosofo illuminista francese Voltaire, la cui vasta opera filosofica si caratterizza, come tutti i grandi uomini, per la sua ironia, la chiarezza dello stile, la vivacità dei toni e la polemica contro le ingiustizie sociali.

Aggiornato il 23 marzo 2021 alle ore 11:53