Procura di Roma: Consiglio di Stato boccia ricorso Csm

Il Consiglio di Stato dà un altro colpo al Consiglio superiore della magistratura: la delibera con cui è stato nominato procuratore capo di Roma Michele Prestipino è illegittima perché Marcello Viola è stato “immotivatamente” escluso a monte dalla corsa. Si riapre la ferita a Palazzo dei Marescialli, rimarginata proprio con la nomina di Prestipino, già numero due di Giuseppe Pignatone e reggente della procura più grande d’Italia, dopo le intercettazioni del telefonino di Luca Palamara. Con ogni probabilità il Csm non farà marcia indietro, ma la nomina andrà motivata e rivotata.

I giudici di Palazzo Spada, in due distinti provvedimenti quasi sovrapponibili, hanno bocciato gli appelli di Prestipino e del Csm contro la sentenza del Tar del Lazio che il 16 febbraio aveva riaperto il caso, dando ragione, per “vizio di motivazione”, a Viola, e anche al procuratore di Palermo Franco Lo Voi, battuto da Prestipino al ballottaggio nel voto del Csm. Viola figurava nella rosa di candidati proposta nel maggio 2019 dalla commissione per gli incarichi direttivi al plenum del Csm, assieme a Giuseppe Creazzo e Lo Voi, ed era il candidato ad aver ricevuto più voti. Quando poi emersero le intercettazioni sul risiko delle procure, con il nome di Viola dato in pole all’insaputa del diretto interessato, quella selezione fu azzerata. Si ricominciò dalle audizioni dei candidati e il nome di Viola fu sostituito da Prestipino, che prevalse poi nella scelta finale il 4 marzo 2020.

Il Consiglio di Stato fa sostanzialmente due rilievi, uno di metodo e uno di merito. Come aveva già sostenuto il Tar, Viola è stato “immotivatamente” escluso. Inoltre i giudici non sono d’accordo con il Csm quando, nel valutare le carriere dei due magistrati, parte dal presupposto della “sostanziale equivalenza” tra il ruolo di procuratore aggiunto, svolto da Prestipino come “vice” di Pignatone, e di procuratore generale, svolto da Viola. Il Csm avrebbe dovuto, nella sua delibera, dare conto delle ragioni che – “eventualmente ed eccezionalmente” – attribuiscono alle funzioni svolte da Prestipino, una valenza superiore rispetto a quelle di un procuratore generale, come Viola.

Ora si dovrà attendere che il Consiglio di Stato si pronunci anche sul caso di Lo Voi, contro il quale pure è stato proposto appello. L’udienza è fissata per giovedì 13 maggio. Poi il Csm dovrà valutare cosa fare. La procedura prevede sempre la proposta della commissione e poi la decisione del Plenum. Un passaggio non indolore, considerato che anche l’impugnativa alla sentenza del Tar era passata a maggioranza, con 13 voti favorevoli, 6 contrari e diverse astensioni.

Aggiornato il 11 maggio 2021 alle ore 17:36