Guerra al virus e ai complessati dalla virologia

Il certificato vaccinale, detto anche green pass tanto in Italia inglesizziamo qualsiasi cosa compiacendoci di rinnegare la nostra lingua come i nostri usi e costumi, sta diventando un ricatto morale per i giovani. Lo vedono come un passaporto per riprendere a viaggiare, a ballare, a frequentarsi. A vivere, in una parola.

Giovanissimi che muoiono dopo la vaccinazione. Cordoglio, dichiarazioni, chiacchiere. Poi l’oblio fino al nuovo sacrificio umano. Camilla a Genova, Alessia a Cosenza, avanti un altro. E i virologi della telepandemia a dichiarare l’esatto contrario di quanto detto settimane prima. Ma basta! Vaccinerebbero le loro figliole? Glissano a questa domanda che a qualcuno di loro è stata fatta. Andassero a lavorare nei laboratori, nei reparti, nelle corsie anziché tracimare dalla televisione. Siete diventati più simpatici della sabbia nelle mutande.

Fasce d’età elettive per la vaccinazione che si aprono e chiudono come una fisarmonica. Fattori di rischio che vengono elusi. Open day che aprono a giovani e giovanissimi. Assessori affetti da inaugurite e in cerca di riposizionamenti. Necessità di smaltire vaccini accumulati nei depositi? È una ipotesi. A quando la vaccinazione nei feti e negli embrioni? A quando la vaccinazione direttamente negli spermatozoi?

@vanessaseffer

Aggiornato il 11 giugno 2021 alle ore 12:23