I No-Green pass dialogano a Roma con i giornalisti

A sentire le parole dei giornalisti del mainstream la sera prima sembrava che il 1° settembre gruppi di No-vax violenti sarebbero arrivati nelle principali stazioni italiane per bloccare tutto e fare casino. Non è accaduto niente di tutto ciò, e ovviamente le principali testate non hanno fatto altro che sottolineare il flop della manifestazione. Se i No-Green pass, che bisogna ricordare non equivale a dire No-vax, fossero arrivati in migliaia per bloccare le stazioni oggi il mainstream parlerebbe di terrorismo, di pericolo pubblico, e sicuramente fomenterebbe l’odio verso chi ha scelto di non vaccinarsi. Ora, invece, dimostrato che chi non accetta la misura del Green pass non è necessariamente un violento si dice che la manifestazione è stata un completo flop. È chiaro che in questa narrazione qualcosa non torna. Qualsiasi cosa fosse accaduta i manifestanti avrebbero sbagliato.

Dopo quello che è successo, o meglio, che non è successo, mercoledì 1° settembre, bisognerebbe quantomeno smetterla di additare chi semplicemente pone dei legittimi dubbi sulla vicenda del vaccino e del pass digitale come un violento, complottista e ignorante. Come invece molti giornalisti ed opinionisti hanno fatto dall’alto della loro posizione privilegiata. La stampa dovrebbe tornare al suo ruolo, fare informazione nel modo più libero possibile. Alla stazione di Roma Tiburtina, sui tavolini all’esterno di un bar c’erano i rappresentanti dei No-Green pass riuniti a parlare con i giornalisti, rispondendo alle loro domande, in modo pacato e talvolta scherzoso. Tutto il contrario di ciò che i media tradizionali vogliono raccontare, e si spera che almeno i giornalisti presenti confermino ciò. Mentre la polizia aspettava in massa i manifestanti, questi ultimi erano tranquilli, ad esporre le proprie opinioni (che si possono condividere o meno), davanti ad una decina di giornalisti. Un messaggio chiaro e netto, di un gruppo di persone che vuole lottare per il proprio concetto di libertà.

Questo è quello che non diranno mai in televisione. Parlano di flop. Di numeri bassi. Ma non dicono che se questi numeri erano bassi è soltanto perché le migliaia di persone che scendono ogni sabato in piazza sono perlopiù brava gente. Gente che rispetta le forze dell’ordine, che rispetta lo Stato, e che non si sognerebbe mai di occupare le stazioni. In Italia è ancora possibile avere una propria visione delle cose e del mondo, ed è giusto che tutti i cittadini, anche chi non crede in un vaccino non obbligatorio, possano esercitare questo diritto. Per uno che tira un pugno ad un giornalista ce ne sono diecimila che non farebbero male neanche ad una mosca.

Aggiornato il 02 settembre 2021 alle ore 10:59