Accogliere i rifugiati ucraini ripopolando i borghi del Cilento

La solidarietà, l’accoglienza e la convivialità non rappresentano solo alcuni dei pilastri della Dieta Mediterranea, ma possono divenire i meccanismi giuridici e politici per la ricrescita e rinascita dei borghi marginali della nostra Penisola. Una sfida che pone l’accoglienza e la capacità di reinventare le vite distrutte dal conflitto al centro delle iniziative del Comune di Pollica, nel cuore del Cilento. Una sfida a cui il Comune di Pollica, il Future Food Institute e Mygrants intendono dare una risposta, partendo dall’emergenza umanitaria correlata alla guerra in Ucraina. Un posto sicuro in cui vivere, ma anche un luogo dove il convivio, la tavola attorno a cui ci si riunisce e la formazione diventano un potente strumento di integrazione.

Durante i lavori della Pollica Digital Week, organizzata dal Future Food Institute e dal Comune di Pollica, vi è stata la sottoscrizione di una dichiarazione d’intenti, che nasce con l’obiettivo di dare accoglienza ai profughi in fuga dall’Ucraina. Una progettualità sostenuta anche dal Parlamento di Kyiv con la parlamentare ucraina Novytska Mariia Volodymyrivna, delegata del Governo per i diritti umani, che ha annunciato il proprio sostegno all’iniziativa: sarà avviato un percorso per selezionare donne e bambini che prenderanno parte al progetto. Un progetto pilota che, in questa prima fase, potrà coinvolgere fino a un massimo di trenta persone che saranno accolti nel Cilento, a Pollica, dove chi è in fuga da situazioni di grande insicurezza potrà trovare una comunità plurale, accogliente e inclusiva che si mette a disposizione per offrire un processo di integrazione e scoperta reciproca. Un percorso che prevederà inizialmente la facilitazione linguistica e la condivisione dei valori chiave del modelloDieta Mediterranea” dall’autoproduzione di cibo, con la possibilità di curare l’orto, al convivo, strumento di pace.

Inoltre, grazie alla formazione e all’innovazione sarà anche possibile intraprendere programmi formativi e d’inserimento nell’ambito culturale, agricolo, nella ristorazione e nella trasformazione agroalimentare, riscrivendo il bellissimo borgo del Cilento in un grande programma di Food Diplomacy che individua il convivio, elemento essenziale della Dieta Mediterranea, come potente strumento di inclusione e rigenerazione. Valorizzando l’accoglienza e l’idea della diplomazia quale strumento di risoluzione per i conflitti, anche nelle realtà marginali del Meridione, si tenta di implementare un progetto di rigenerazione sociale, culturale ed anche economica, creando il futuro con i cittadini di domani. Durante questo percorso le famiglie saranno accolte e ascoltate, sarà offerta loro l’opportunità di conoscere la vita del Mediterraneo, poter coltivare un orto, confrontarsi con una comunità plurale e internazionale ma anche acquisire competenze che un domani potranno divenire utili per gli sbocchi lavorativi. Il Campus di Pollica è un luogo dove già oggi si formano ragazzi da tutto il mondo proprio sui temi della sostenibilità e del cibo, potentissimi strumenti di inclusione.

“Ancora una volta le aree marginali del Paese devono essere capaci di dare risposte alle emergenze. Lo hanno fatto quando c’è stata la pandemia e quando abbiamo capito che gli spazi ampi dei borghi spopolati potevano essere una soluzione per garantire una qualità della vita adeguata anche in quel momento. Adesso, le aree marginali sono chiamate ad assumere un’altra sfida: essere inclusivi. Proprio i borghi, con gli importanti spazi di cui dispongono, potrebbero accogliere nel migliore dei modi i profughi in fuga dal conflitto in Ucraina. Vogliamo dare dignità di vita a queste persone che hanno bisogno di ritrovare almeno un minimo di vita quotidiana e di normalità. Dobbiamo accogliere con grande solidarietà e volontà di aiutare le persone che hanno dovuto abbandonare l’Ucraina. Dobbiamo rivolgerci a loro, pensando un progetto che gli consenta di rimanere sul nostro territorio per un periodo più o meno lungo. Vogliamo farlo con un approccio inclusivo e accogliente che si prenda cura delle persone e del loro potenziale, creando condizioni in cui le competenze possano essere sviluppate in un percorso di costruzione del futuro, delle persone e del nostro territorio che le accoglie. Attraverso la formazione abbatteremo le barriere linguistiche e culturali accogliendo, non degli ospiti, ma dei cittadini temporanei mantenendo intatta la dignità di ognuno e offrendo loro l’opportunità di coltivare ed accrescere il proprio patrimonio di competenze” ha dichiarato Stefano Pisani (nella foto), sindaco di Pollica e coordinatore Anci Piccoli Comuni della Campania.

Aggiornato il 29 marzo 2022 alle ore 12:17