Distorsioni dell’ordinamento scolastico

lunedì 19 giugno 2023


Come funziona il sistema scolastico sul versante disciplinare? Lo stesso organo che accusa (ossia il dirigente scolastico) ha il potere di giudicare e di sanzionare. In sostanza, non esiste un’autorità che sia terza e neutra, ovvero una figura “super partes”.

Allorquando un dirigente promuove una preventiva contestazione d’addebito e avvia un procedimento disciplinare nei confronti di un sottoposto (che sia un docente o un Ata), e in seguito lo convoca in sede di giudizio, è il medesimo dirigente che sentenzia e infligge un’eventuale sanzione nei confronti del dipendente. In altri termini, non mi sembra che si tratti di un ordinamento corretto ed equilibrato, e ancor meno democratico.

Il sistema in questione è arbitrario e sbilanciato a netto favore del dirigente scolastico, vale a dire a vantaggio di quell’organo gerarchico che si erge sul piedistallo del pubblico ministero” e, contemporaneamente (!), del “giudice arbitro” che trattiene quell’autorità per emettere una sentenza. A maggior ragione, un tale meccanismo “giuridico” risulta oltremodo iniquo e squilibrato, se si tiene pur conto dei poteri e delle prerogative che la Legge 107 del 2015 (altrimenti nota come la “Buona scuola”, varata dall’allora Governo Renzi) attribuì ai dirigenti scolastici immessi in ruolo.


di Lucio Garofalo