Insonnia d’Italia

Dormire bene, per una notte intera, calmi e risvegliandosi al mattino dopo riposati. A molti italiani questa apparentemente semplice routine riesce difficile: sono infatti 12 milioni le persone colpite da disturbi del sonno nel nostro Paese. Si stima che circa un adulto su quattro soffra di insonnia cronica o transitoria, con una prevalenza del sesso femminile pari a circa il 60 per cento del totale. Il 20 per cento dei casi riguarda invece bambini e ragazzi.

Un quadro tratteggiato dalla Società italiana di neurologia (Sin) e dall’Associazione italiana di medicina del sonno (Aims) in occasione della Giornata mondiale del sonno che si celebra il 15 marzo. Dormire il giusto numero di ore e bene per gli esperti è una delle chiavi del benessere psicofisico.

“Un sonno frammentato e disturbato – spiega infatti il professor Alessandro Padovani, presidente della Sin – favorisce la deposizione patologica nel cervello di proteine anomale, associate a fenomeni neurodegenerativi, all’infiammazione, all’arteriosclerosi. Riconoscere, quindi, un disturbo del sonno che comprometta qualità e durata del riposo notturno consente un tempestivo trattamento che eviterà anche pericolose conseguenze diurne quali disturbi dell’umore, cognitivi, di attenzione e sonnolenza”.

“Quello del sonno è un problema trascurato, eppure il legame tra sonno è salute è molto forte e importante”, aggiunge il professor Giuseppe Plazzi, past president Aims, che evidenzia anche i rischi di un fai da te sui medicinali per dormire meglio. Dagli integratori, “che possono fare bene, male o far nulla” ai farmaci contro l’insonnia, che magari si ‘tramandano’ in famiglia quando il disturbo è diffuso. “L’uso inappropriato e prolungato di farmaci per l’insonnia – prosegue – è la causa numero uno del perdurare di questa problematica. Così non ci si libera del disturbo, ma tutto il contrario”.

Per il past president Aims se non si riesce a dormire bene il primo intervento riguarda gli stili di vita. Una regola che si può seguire è quella del 3-2-1-0. “Mangiare tre ore prima di dormire, senza ‘spiluccare’ altro dopo ma bevendo solo acqua, due ore prima staccare dal lavoro e dalle email, un’ora prima dai device (tablet e telefono) e dalle luci troppo forti. Infine, al mattino, alzarsi regolarmente quando suona la sveglia. Senza, diciamo, momenti eccessivi di aggiustamento”.

Se poi nonostante uno stile di vita impeccabile, i problemi persistono ci si può rivolgere al medico prima di assumere farmaci. “I farmaci ipnoinducenti, che sono prescrivibili in Italia, richiedono un piano, un programma per cominciare a prenderli, per poi decidere quando e come sospendere”. Per la giornata del sonno Sin e Aims lanciano una maratona di eventi con gli interventi dei maggiori esperti italiani della medicina del sonno impegnati dalle 8 alle 20,30 per presentare un quadro articolato delle conoscenze sui disturbi del sonno nell’ambito della salute.

“Il messaggio principale che lancia la World Sleep Society, promotrice dell’iniziativa, è ‘Equità del sonno per la salute globale’ – conclude Francesco Fanfulla, presidente Aims – Il sonno è essenziale per la salute di tutti, ma purtroppo persistono differenze misurabili nella salute del sonno tra le popolazioni di tutto il mondo che ne rafforzano le disuguaglianze. Le cause di tali differenze sono numerose: condizioni e distruzioni ambientali, strutture e storie sociali, relazioni comunitarie e interpersonali e convinzioni e comportamenti individuali”.

Aggiornato il 15 marzo 2024 alle ore 16:30