Truffe mascherate da e-mail dell’Agenzia delle Entrate

I contribuenti italiani sono di nuovo a rischio truffa. Lo ha messo nero su bianco direttamente l’Agenzia delle Entrate, la cui immagine viene utilizzata in questi giorni per tentare di adescare i cittadini del Belpaese. “Continuano a circolare false comunicazioni e-mail dell’Agenzia delle Entrate riguardanti presunte incongruità nelle dichiarazioni, tematica della quale abbiamo dato notizia recentemente” ha scritto sul suo portale l’Ente governativo.

“Il fine di queste comunicazioni è quello di attirare l’attenzione della vittima cercando un contatto dal quale successivamente instaurare un’azione fraudolenta”, ha specificato l’Agenzia. Questi casi di phishing – delle e-mail trappola che sembrano a prima vista innocue – non sono facilissimi da riconoscere, perché il corpo dei messaggi elettronici è presentato molto bene, con tanto di timbri e firma del procuratore o del direttore dell’Agenzia. Ma un occhio attento, osservando la grammatica e la sintassi – ma anche con un’analisi attenta dei loghi – potrebbe riuscire a scovare le truffe nella casella di posta.

L’Ente dipendente dal Ministero dell’Economia e Finanza, sul suo portale, ha spiegato che “le e-mail di questo tipo, provenienti da un indirizzo non istituzionale (ad esempio che termini con @gmail.com), potrebbero presentare oggetto accertamento fiscale oppure consultazione e sono a firma del direttore dell’Agenzia delle Entrate. Dello schema fraudolento fa parte un’immagine che viene allegata alle e-mail, una falsa comunicazione di accertamento fiscale tributario, che si caratterizza per: loghi di Mef e Agenzia Entrate; errori grammaticali, di punteggiatura ed omissioni; senso di urgenza; minaccia di eventuali azioni legali, pene detentive e pecuniarie; firma di un soggetto istituzionale che non appartiene all’amministrazione finanziaria”.

Nella sua spiegazione, l’Agenzia ha anche allegato una serie di immagini esempio di come viene perpetrato l’inganno. Ma la cosa più importante da ricordare è che l’Agenzia delle Entrate non invia mai comunicazioni contenenti dati personali dei contribuenti attraverso posta elettronica. “Qualora si desse riscontro ad una di queste comunicazioni – spiega successivamente l’Ente – si potrebbero ricevere ulteriori e-mail con prospetti di calcolo di sanzioni penali e le coordinate bancarie per il pagamento delle stesse. Si raccomanda pertanto di non cliccare sui link in e-mail, di non fornire dati personali in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare assolutamente il mittente di eventuali comunicazioni”, conclude l’Agenzia. In caso di dubbi o perplessità, i contribuenti possono sempre consultare il portale istituzionale o rivolgersi direttamente all’ufficio territorialmente competente.

Aggiornato il 04 aprile 2024 alle ore 14:25