La Corte Ue dà ragione alla Superlega

“Le norme della Fifa e della Uefa sull'autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Superlega, violano il diritto dell’Unione”. Così si è espressa la Corte di giustizia Ue in merito al ricorso presentato dalla Superlega contro il presunto monopolio illegale, da parte della Uefa e della Fifa, circa l’organizzazione delle competizioni internazionali. Esulta Florentino Pérez, presidente del Real Madrid, che afferma: “Il calcio europeo dei club non è e non sarà mai più un monopolio. È un grande giorno per la storia del calcio e dello sport. Abbiamo il dovere e la responsabilità di dare al calcio europeo il nuovo impulso di cui ha tanto bisogno: continueremo a sostenere un progetto moderno, pienamente compatibile con le competizioni nazionali, aperto a tutti, basato sul merito sportivo e che imporrà in modo effettivo il rispetto del fair play finanziario”.

Per la cronaca, i giudici di Lussemburgo sottolineano, in primis, che “non significa che una competizione come il progetto della Superlega debba necessariamente essere approvata”. Difatti, non si pronunciano sulla specifica iniziativa. Allo stesso tempo, però, la Corte pone l’accento su un punto: le norme di Uefa e Fifa, in merito a un ok preventivo circa le competizioni di calcio per club, risultano essere “contrarie al diritto della concorrenza e alla libera prestazione dei servizi”. Non solo: i poteri delle due federazioni, viene precisato, non sono soggetti a un quadro normativo “trasparente, oggettivo, non discriminatorio e proporzionato”.

Per la Corte, “quando un’impresa in posizione dominante ha il potere di determinare le condizioni alle quali imprese potenzialmente concorrenti possono accedere al mercato, tale potere, tenuto conto del rischio di conflitto di interessi che dà luogo a tale potere, deve essere soggetto a criteri utili per garantire che siano trasparenti, oggettivi, non discriminatori e proporzionati. Tuttavia, i poteri della Fifa e della Uefa non sono soggetti a nessuno di questi criteri. La Fifa e la Uefa stanno quindi abusando di una posizione dominante”. In più, viene segnalato: “Le norme Fifa e Uefa relative allo sfruttamento dei diritti mediatici sono tali da arrecare danno ai club calcistici europei, a tutte le società operanti nei mercati dei media e, in ultima analisi, ai consumatori e ai telespettatori, impedendo loro di godere di nuove e potenzialmente innovative competizioni interessanti. Spetta però al Tribunale di Commercio, verificare se tali regole possano comunque avvantaggiare diversi attori del calcio, ad esempio garantendo in modo solidale la redistribuzione dei profitti generati da queste serate”. La Uefa, dal canto suo, rivela che la sentenza della Corte Ue “non significa un avallo o una convalida della cosiddetta Superlega”.

Giovanni Malagò, presidente del Coni, nota: “Con la Superlega lo scudetto diventa carta straccia? Sicuramente non posso dirlo, ma il rischio che diventi marginale in termini di interessi esiste. Non commento le sentenze, non l’ho mai fatto, anche quelle che non capisco o non condivido. A fronte di questo, gli organismi preposti dovranno predisporre logiche di accorgimento e contromisure rispetto a quanto ha previsto la Corte europea. Ora dobbiamo capire quali contromisure prenderanno Fifa e Uefa”.

Nel frattempo, dopo la sentenza della Corte di giustizia Ue, A22 Sports Management annuncia il nuovo progetto della Superlega. Ossia un torneo da 64 squadre, in tre leghe, con promozione e retrocessione tra le divisioni. Nel primo anno della competizione, i club verranno selezionati in base a un indice con criteri trasparenti, basati sulle prestazioni. In previsione pure una piattaforma streaming per la visione gratuita di tutte le partite. Il vicepresidente della Commissione europea con la delega allo sport, Margaritis Schinas, scrive su X: “Il principio fondamentale dell’Europa è la solidarietà. Il nostro sostegno coerente a un modello sportivo europeo basato sui valori non è negoziabile. Il calcio europeo rimarrà sempre un vettore d’inclusione e coesione. Per i molti. Non solo per le élite”.

Aggiornato il 21 dicembre 2023 alle ore 14:13