LeBron James da record, entra nella storia dell’Nba

LeBron James è “un alieno assoluto”, per rubare una citazione a Riccardo Trevisani. È quello che tutti i fan della pallacanestro hanno pensato quando nello scontro tra Los Angeles Lakers e Denver Nuggets l’ala della franchigia californiana è diventato il primo della storia a segnare più di 40mila punti in carriera. Sebbene il ragazzo di Akron sia già entrato nella leggenda della National basketball association (Nba) essendo il miglior marcatore di sempre nella stagione regolare (quindi escludendo i play-off), l’unico cestista ad aver segnato almeno 7mila punti in una stagione con tre squadre diverse e il solo ad aver mantenuto una media di almeno 25 punti a partita per 19 stagioni consecutive. Se ciò non bastasse per considerare King James il più forte giocatore di basket di tutti i tempi, The chosen one (il prescelto) è l’unico atleta che è stato scelto più di 11 volte consecutive nell’All-Nba first team, nonché il cestista con più apparizioni all’All Star Game20, tutte consecutive –. Discorso a parte va fatto per i record di LeBron nei play-off, tra questi figurano: minuti giocati, partite giocate, partite vinte, tiri tentati, tiri segnati, tiri liberi tentati, tiri liberi segnati, punti segnati e palle recuperate. Questo fa del 39enne del midwest l’unico cestista della storia dei playoff ad avere almeno 8mila punti, 2500 rimbalzi e duemila assist.

Ma l’ennesimo record messo a segno da James ha un “sapore agrodolce”, visto che l’impresa del Goat (Greatest of all time) è stata rovinata dalla vittoria dei Nuggets di Nikola Jokic – per 124 a 114 – che ha trascinato i suoi segnando 35 punti. “Essere il primo a raggiungere un risultato è bello, significa che fai parte di una storia – ha dichiarato il campione Usa – Mentirei se dicessi che non significa qualcosa”. E ancora: “Non c’è mai riuscito nessuno, il fatto di essere io a farcela è fantastico. Anche se poi alla fine quello che conta è vincere”, ha ricordato LeBron James nel post-partita. Una carriera inimitabile, condita da quattro anelli (due con i Miami Heat, uno con i Cleveland Cavaliers e uno con i Lakers), due ori olimpici (Pechino 2008 e Londra 2012) e otto riconoscimenti come Most valuable player (Mvp): quattro della regular season e quattro delle Nba Finals. James è la quintessenza del basket contemporaneo, e dopo due decadi di dominio sui parquet americani il ragazzo di Akron – alla soglia dei 40 anni – non accenna a smettere. Chissà se la scadenza del contratto con Los Angeles, datato 2025, sancirà anche la fine della carriera di questo sontuoso giocatore, che invecchia bene come il buon vino.

Aggiornato il 04 marzo 2024 alle ore 16:42